Il 1988 fu un anno particolare per i Litfiba: dopo due autentici capolavori di rock misto a new wave, dopo il sorprendente Litfiba 3, la band inizia un progressivo allontanamento da quelle atmosfere sonore, in favore di un rock più duro e deciso.Esce così nel 1989, il live Pirata, un album di svolta, dove il nuovo sound vira verso l’hard rock. È un album decisamente interessante che contiene comunque pezzi rimaneggiati e liberamente rielaborati in studio con varie sovrapposizioni e due inediti. Un album particolare quindi in cui i brani assumono nuove sonorità: il brano Dio ad esempio è in questo live una versione rivista e corretta della straordinaria Come un Dio (da 17 Re). La chitarra e la batteria creano un sottofondo decisamente più hard rispetto all’originale; le tastiere poi letteralmente “urlano” al di sotto degli altri strumenti e la voce graffiante di Piero Pelù è all’ennesima potenza. C’è naturalmente spazio anche per i brani dall’ultimo disco in studio: Louisiana, che mantiene il suo mood malinconico e naturalmente l’energica Tex, uno dei cavalli di battaglia della band durante i concerti. Ma loro vogliono anche sorprenderci e ci regalano anche due inediti: la trascinante Cangaceiro (poi inclusa nella raccolta del 1992 Sogno Ribelle) e la più dolce Il vento. Ed infine 3 cover in cui la band omaggia Cannon Song di Kurt Weill, la nota sigla di Raw hide e infine Tequila dei Champs.Questo forse non è uno degli album più convincenti della band, visto il periodo di transizione a cavallo tra un’evoluzione sonora e l’altra, ma è sicuramente un lavoro molto interessante e affascinante per le sue mille sfaccettature.
1. Cangaceiro2. Il vento3. Dio4. Tex5. Raw Hide6. Cannon Song7. Pioggia di luce8. Gira nel mio cerchio9. Tequila10. Lulù e Marlene11. Louisiana