Le due magnifiche Sonate per violoncello di Brahms possono a buon diritto essere considerate come i più importanti esempi di questo genere scritti nella seconda metà dell’Ottocento. Con la sua Prima Sonata, Brahms supera i dubbi e i timori che fino ad allora aveva nutrito sulla qualità della propria scrittura per duo. Nella Seconda Sonata, Brahms dimostra la sicurezza e maestria acquisite nella gestione dei colori orchestrali e della scrittura sinfonica (in termini di timbro, scala dell’opera e varietà della tavolozza). Mentre la prima Sonata è più concentrata e intima, personale e crepuscolare, la seconda è più aperta, esplicita, ampia e sicura di sé. La sapiente partitura di Brahms porta i due strumenti a fondersi stupendamente, e il violoncello pare trovarvi la propria ideale sede espressiva, mentre il pianoforte sembra perdere ogni caratterizzazione di strumento “percussivo” per divenire, a sua volta, strumento ad arco chiamato al più ampio melodismo e cantabilità..
1. I. Allegro non troppo (Cello Sonata No. 1 Op. 38 in e minor)2. II. Allegretto quasi Menuetto3. III. Allegro4. I. Allegro vivace5. II. Adagio affettuoso6. III. Allegro passionato7. IV. Allegro molto
