COME HOME

A volte è sbagliato affrettare le cose, anche quando tutto sembra essere completamente pronto: «Subito dopo aver pubblicato il mio ultimo album “When You Make Me Smile” nel 2014 – racconta la cantante svedese Rigmor Gustafsson – ero già pronta per registrare il successivo, anche perché l’ispirazione per scrivere nuova musica stava arrivando rapidamente: è una sensazione mistica e magica quando senti la musica dentro di te e sai che devi comporre». Ma Rigmor Gustafsson non è il tipo da buttarsi a capofitto nelle cose; preferisce lasciare che le sue idee maturino, per portarle alla perfezione. Quindi si è presa tutto il tempo necessario prima di pubblicare il suo nuovo lavoro: “Come Home”. Per questo album Gustafsson h avoluto al suo fianco il trio con cui lavora da diversi anni: il pianista Jonas Östholm, il bassista Martin Höper e il batterista Chris Montgomery. Per le numerose composizioni originali dell’album, Gustafsson si è affidata a talentuosi parolieri come Andreas Mattsson, Lina Nyberg, Tomas Bäcklund, Anders Lundin, Caroline Cederlöf e Sofia Petterson. Inizialmente l’album doveva contenere solo brani originali, ma poi la cantante ha deciso di aggiungere alcuni dei suoi brani preferiti. L’album inizia infatti con una meravigliosa interpretazione di “Big Yellow Taxi” di Joni Mitchell, oltre ad essere impreziosito da una potente versione di “Wuthering Heights” di Kate Bush e da un’insolita lettura di “Twist In My Sobriety” di Tanita Tikaram.