CORRESPONDENCES

L’ambiente in cui Clara Wieck è cresciuta era, allo stesso tempo, profondamente musicale e l’opposto dell’armonia. I suoi genitori erano entrambi musicisti professionisti di altissimo livello e levatura; tuttavia la loro relazione era infelice e sarebbe finita con un divorzio, con la madre di Clara che lasciava la casa di famiglia e praticamente abbandonava suo figlio. Clara imparò a parlare solo al quinto anno di età, forse in conseguenza di questa situazione; tuttavia, poiché il “linguaggio” di sua madre era la musica, Clara era profondamente attratta dal pianoforte e poteva suonarlo molto prima di quanto potesse parlare. Clara è cresciuta come una bambina prodigio, conquistando l’Europa con le sue impeccabili esecuzioni al pianoforte e con le sue composizioni giovanili; la sua musicalità fu probabilmente la prima scintilla che in seguito avrebbe acceso l’amore nel cuore di Robert Schumann, che era più anziano di lei di nove anni. Robert studiava sotto la guida del padre di Clara, al quale, come ammise francamente, doveva molto. Il rapporto tra Robert Schumann e Friedrich Wieck divenne sempre più scomodo, e raggiunse un punto di rottura quando Robert e Clara lo citarono in tribunale per ottenere il permesso di sposarsi, nonostante la persistente disapprovazione di Wieck. L’anno dopo che Schumann ebbe riunito i Bunte Blätter, Clara – ormai sua moglie da tredici anni – decise di riprendere la propria attività compositiva, che aveva progressivamente abbandonato dopo il matrimonio. Questa coppia straordinaria, con la loro complicata e difficile vita familiare, con la loro cerchia di amici musicali (in primis Mendelssohn, Brahms e Joachim) è stata e rimane forse il simbolo più straordinario di come la musica possa davvero diventare il linguaggio dell’amore; le opere registrate in questo album Da Vinci Classics, con le loro storie, allusioni e significati, ma soprattutto grazie alla loro squisita bellezza musicale, sono una testimonianza vivente di quanto profondamente l’amore di Clara e Robert possa ancora ispirarci e toccarci.