Francesca De Filippis sceglie per il suo progetto chitarristico un approccio inedito che mai si era visto prima nel mondo del disco, ripercorre cioè non la vita di un compositore e nemmeno quella di un artista ma quella di un “salotto”. A Parigi, nella prima metà del 1900, molti furono infatti gli artisti che recandosi nella capitale trovavano protezione e rifugio presso il pianista spagnolo Ricardo Vines, divenendo un punto di ritrovo essenziale per lo sviluppo di linguaggi, forme, teorie ed estetiche. Fu proprio lì che Debussy, Roussel e Satie incontrarono De Falla, Mompou e Pujol, i pittori Picasso e Ortiz e i poeti Valery e Cocteau in un milieu culturale senza precedenti alcuni e rendendo la casa di Vines un punto di riferimento culturale probabilmente per l’intera Europa dell’epoca. De Filippis sceglie quindi di “ricostruire” il suono di quelle pareti e di quel mondo attraverso la sua chitarra, adattandovi all’occorrenza composizioni che non furono direttamente pensate per questo strumento, come Minstrel di Claude Debussy o Cancion di Manuel De Falla e facendole dialogare con la Suite Compostelana di Mompou o i brani dedicati a Segovia di Roussel e Milhaud. Un viaggio all’interno di un mondo non poi così distante da noi e che ci permette di comprendere a pieno uno dei punti nodali dello sviluppo musicale del mondo moderno.
01. Romanza
02. Minstrels
03. Homenaje pour “Le tombeau de Claude Debussy”
04. Segovia Op. 29
05. Gnossienne No. 1
06. Segoviana Op. 366
07. Cancion
08. Suite compostelana para guitarra: I. Preludio
09. Suite compostelana para guitarra: II. Coral
10. Suite compostelana para guitarra: III. Canción de cuna
11. Suite compostelana para guitarra: IV. Recitativo
12. Suite compostelana para guitarra: V. Canción
13. Suite compostelana para guitarra: VI. Muñeira