SOLID JACKSON

Quando eminenti jazzisti con una storia comune si riuniscono in studio senza prove o concerti preparatori, il risultato è spesso una sessione superficiale e banale. Non è questo il caso di “Solid Jackson”, il cui personale, quattro dei quali hanno partecipato al ben fatto album Criss Cross del 1994 intitolato “Consenting Adults”, rientra nella “top-five” di qualsiasi intenditore di jazz. Questo secondo raduno degli M.T.B. (dai cognomi di Brad Mehldau, Mark Turner e Peter Bernstein, e dal significato di OTB, la band dei “giovani leoni” della fine degli anni Ottanta) è un recital intenso e mirato che rafforza la posizione esaltante che ogni membro occupa nel panorama jazzistico del 2024. Tutti ascoltano. Nessuno esagera o si butta sulla “house”. L’ambiente è un concentrato di eccellenza.Nel complesso, la sessione è, come dice il cliché, “all killer, no filler”, eseguita a un livello che avrebbe potuto indurre Charlie Haden a rispondere con un caloroso “Solid Jackson”. “C’era una miscela naturale”, dice Bernstein. “Ci conosciamo tutti da molto tempo e tutti si sono trovati a proprio agio l’uno con l’altro. Una cosa che mi piace del fare un disco è che puoi passare una giornata con persone con cui volevi uscire da molto tempo. Non è solo una festa. Si lavora anche. Ma è così che interagiamo socialmente: suonando musica. Sono rimasto stupito. Sono passati 30 anni dalla prima edizione, ma tutti sono relativamente intatti. È davvero un miracolo. Siamo ancora tutti qui e possiamo suonare di nuovo insieme”.L’album è stato registrato il 25-26 novembre 2024 al Samurai Hotel Recording Studio di New York. Ingegnere del suono Mike Marciano. L’ingegnere del suono Mike Marciano si è occupato anche del missaggio e del mastering presso il Systems Two di New York. Fotografia di Anna Yatskevich.