PULCINELLA
€14,92
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Continua l’esplorazione etnica del sassofonista Marco Zurzolo. L’etichetta perugina EGEA è pronta a sfornare il nuovo lavoro discografico (luglio 2002); il terzo in ordine di tempo (“Ex Voto”, “Napoli Ventre del Sud”, “Pulcinella”) firmato dal musicista partenopeo e dalla Banda M.V.M. Da qualche anno, Zurzolo sembra essere stato folgorato dalle sonorità della festa paesana, fagocitato da una passione antropologica che non si sofferma sul mero recupero archeologico ma cerca di esplorare forme sonore antiche riattualizzandone i significati col metodo dell’improvvisazione. Un percorso che per la seconda volta lo porta in Canada al “Festival Internazionale di Jazz de Montréal”, in quell’attenta sezione dedicata all’Italia dove già lo scorso anno Zurzolo era stato invitato. A Montréal dunque le sonorità che, partendo dal rito della Madonna dell’Arco risalente alla metà del ‘400, affondano nelle radici della cultura mediterranea nella quale s’incontrano passione, frenesia, disperazione ed euforia.
Terzo disco in tre anni, marchiato EGEA, che vede protagonisti il sassofonista/flautista/compositore partenopeo Marco Zurzolo e la sua affiattata Banda MVM. Dopo l’antico rito della Madonna dell’Arco preso a spunto nel bellissimo “Ex Voto” e l’omaggio a Raffaele Viviani in “Napoli ventre del sud”, con “Pulcinella” Zurzolo si ispira alla celebre maschera napoletana. Ascoltate cosa afferma l’autore nelle note: “E’ struggente, fa ridere, incanta, è furbo, rude, ma infine ingenuo e amaramente perdente. Pulcinella è l’anima di questo popolo, è l’ironia sull’amarezza, è il sopravvivere sul niente, è la solarità che viene fuori nonostante tutto” è un Pulcinella che viaggia, che incontra altre terre, sogna, sogna disperatamente; come i bambini ha sempre desideri e guarda lontano perché è eterno come il pensiero, come i dubbi”. La napoletaneità di Zurzolo non è uno sfoggio modaiolo: l’artista incarna sinceramente le migliori caratteristiche della sua terra, a partire da una rara capacità alchemica in grado di far convivere senza sgomitare innnumerevoli profumi, orar terrigni e prettamente mediterranei (“Jurnata”, “Tammurriata di Donna Francesca”, “O guappo”), ora decisamente intimisti (“Tema per Anna”, “Tarantella segreta”), ora esotici (“Canzone ‘e giacca”, “Montreal” dedicato al recente tour in Canada). Mentre nelle rare parentesi soliste fa capolino, sebbene appena accennato, anche certo delirio ayleriano, vecchio amore del leader. Il prototipico Carlo Rizzo, stavolta un po’ troppo dietro le quinte, suona il tamburello in due tracce. “Pulcinella” potrebbe addirittura deludere al primo impatto, ma come tutte le cose buone e sincere acquista spessore ascolto dopo ascolto, vino a rivelare un piacevolissimo retrogusto duro da cancellare.
Enzo Pavoni, “Audioreview” – Dicembre 2002