THE LOVE THAT YOU WANT

Il cantautore della piccola città dell’Oxfordshire ha ricevuto la sua prima chitarra a 16 anni. Praticamente non ha più smesso di suonare – o di scrivere – da allora. Nel 2012, alla fine dell’adolescenza, Watson ha pubblicato il suo primo EP, intitolato “It’s got four sad songs on it btw”. Nel giro di pochi giorni ha raccolto le offerte di diverse case discografiche, decidendo infine di collaborare con la Warner Music, anche per il loro lavoro con il tipo di artisti che ammirava: cantautori che vanno da Neil Young a David Gray a Damien Rice. Nei 18 mesi successivi ha pubblicato altri quattro EP, seguiti, nell’estate del 2014, dal suo album di debutto “the morning”. Questa volta Watson, che ha studiato tecnologia musicale all’Abingdon & Witney college, ha voluto co-produrre l’album con il suo vecchio collaboratore Rich Wilkinson. Aveva prodotto la primissima sessione di Watson per la Warner Music, nei famosi studi della Church nel Crouch End di Londra, quindi la loro storia era profonda e intuitiva. Quell’attenzione, quella dedizione e quel ritmo senza fretta sono presenti in un album caldo, avvolgente, melodicamente ricco, lirico ed empatico, che Lewis Watson ha intitolato “the love that you want” (l’amore che vuoi). Spiegando il titolo, dice: «Molte persone pensano che io scriva solo musica triste. E sono d’accordo con questo! Le canzoni tristi per me sono molto più facili da scrivere, oltre ad essere molto più importanti per me. Anche se questo album è molto più ottimista dei miei album precedenti è confezionato in modo tale che abbiamo ancora quelle montagne russe emotive. Sto ingannando l’ascoltatore a sentire quegli alti e bassi, i picchi e le depressioni. Ma penso che fondamentalmente sia ancora un album abbastanza triste».