ARABESQUE
€13,92
In stock
“Arabesque” i nuovo album della vocalist/compositrice Elisabetta Guido contiene nove canzoni, quasi tutte composizioni della Guido, che spaziano fra swing, ballad, samba, tango, giocando con il ritmo, come è nel suo tipico stile di autrice. Spiega la Guido: “Arabesque porta avanti la linea compositiva tracciata con il mio precedente album da autrice, “The Good Storyteller” (Dodicilune), cioè il mio voler suscitare immagini nella mente di chi ascolta ed il mio amore per il ritmo, che mi portò nel precedente lavoro a cimentarmi anche con 5/4, 7/8 e poliritmia. Ma, a differenza di quello, qui impera la “semplicità”, perché questo mio ultimo lavoro è “figlio” dei miei stati d’animo durante i lockdown causati dalla pandemia di Covid 19, periodi in cui ho sentito di voler utilizzare la scrittura musicale, come sempre avviene per me, come mezzo per ritrovare serenità ed un pizzico d’allegria. Sempre salvaguardando, certo, le mie origini jazzistiche, come si nota dalle armonie dei brani, ricche di modulazioni e di accordi contenenti particolari tensioni, descrittive dei vari stati d’animo, e dall’uso di passaggi melodici un po’ “virtuosi” tipici del jazz. Da questo sono nati brani come il samba “That’s the matter”, brano di punta dell’album, da cui è stato tratto anche un videoclip per la regia di Fabien Frigerio, in cui parte dell’effetto di cui dicevo sopra e’ stato dato anche dalla condivisione del pezzo con altre due cantanti, con un effetto anche di coralita’. Così come è nata anche la sambinha “A casa di Cristina”, con un testo dedicato all’estate, che è stata l’ unica stagione che ci ha dato un po’ di tregua dal virus”
Nel disco sono presenti anche alcuni brani di tutt’altra atmosfera, basati su racconti reali, con i quali l’autrice dimostra ancora una volta il suo impegno sociale a favore delle donne vittime di abusi e violenze (ricordiamo “Funkattivo” del precedente album). Infatti le canzoni “Non ritornerò mai più” e “Risveglio” sono dedicate all’Associazione Salentina “La Girandola”, diretta da Monica Antonia Agrosì, che si occupa proprio della tutela di queste donne e dei loro figli.
Un’altra novità di “Arabesque” è la presenza di un blues moderno, “Your crazy love”, che la vocalist interpreta con una vocalità più vicina a quella popolare afroamericana, in continuità con 3 singoli che ha pubblicato con il suo Trio negli ultimi 2 anni, che contenevano arrangiamenti di Martino Vercesi fra soul e jazz. Un discorso a parte va fatto per il brano “La chitarra di fiammiferi”, composta dal noto direttore d’orchestra e compositore di musica contemporanea Angelo Inglese, con il testo di Angelo Punturi, ispirato da una vicenda particolare. Elisabetta raccontò sui social di suo padre Umberto, giovanissima promessa del blues italiano negli anni Sessanta, a cui fu impedito dalla famiglia di continuare la già promettente carriera nella musica. L’opposizione dei genitori fu tale che arrivarono a tentare di distruggere una chitarra da lui costruita interamente con dei fiammiferi, un piccolo capolavoro, che ora è stato restaurato. Ed infine l’omaggio ai grandi del jazz, con l’arrangiamento di Martino Vercesi di “A wish” di Fred Hersh e Norma Winstone.
01. Your crazy love
02. Non ritornerò mai più
03. That’s the matter
04. Sempre per te vivrò
06. Risveglio
07. La chitarra di fiammiferi
08. A casa di Cristina
09. A wish