La fama di cui godette in vita Virgilio Ranzato, compositore, concertista e apprezzato direttore d’orchestra, tramontò inesorabilmente alla fine della seconda guerra mondiale, momento dal quale rimasero nel repertorio eseguito solamente le due – seppur tuttora celeberrime – operette: «Cin-ci-là», e «Il paese dei campanelli». In realtà Ranzato fu musicista prolifico e poliedrico, compose poemi sinfonici, musica da camera e per orchestra, e inoltre ballabili, canzoni, colonne sonore, un’opera lirica e una ventina di operette, che fecero di lui uno dei personaggi più centrali del panorama musicale del primo Novecento. Paolo Mora e Milo Martani affrontano il vasto repertorio dedicato dal compositore al duo per eccellenza della musica da camera: le opere per violino e pianoforte, che ci fanno rivivere uno spaccato interessantissimo dei temi più cari alla letteratura musicale dell’epoca: serenate, preghiere, danze, atmosfere esotiche, momenti intimi o spensierati rifioriscono grazie alla scrittura di Ranzato, che si destreggia abilmente tra il virtuosismo strumentale e il pathos dell’aura crepuscolare che feconda l’inizio del nuovo secolo.
1. Romanza senza parole Op. 2 n. 1
2. Danse Espagnole Op. 12 n. 1
3. Berceuse Op. 12 n. 3
4. Meditation Op. 13
5. Galopade
6. Serenata
7. La canzone d’amore
8. La preghiera della sera
9. Il cuculo Op. 36
10. Serenata triste
11. Serenade galante
12. Serenata Andalusa Op. 41
13. Farfalla intorno al lume Op. 42
14. Il tamburino arabo
15. Nell’ora dell’Ave Maria Op. 44
16. Aubade
17. Capriccio ungherese
18. Serenata Coquette
19. Arlecchinata
20. Danza di libellule