Nella recensione originale del 1973 di Rolling Stone, lo scrittore Stephen Holden individua immediatamente gli elementi di pathos e bathos che saranno ripresi poi dai fan e dai giornalisti nei dischi di Waits per gli anni a venire, affermando che Waits “parodizza il sottogenere della lounge music in modo così perfetto che ci chiediamo se ci stia prendendo in giro o se faccia sul serio, ed il suo particolare trionfo è che alla fine riesce ad avere entrambe le cose: è in grado di fornire in toto sia la verità che la finzione della musica”.
Disco 11. Ol’552. I Hope That I Don’t Fall In Love With You3. Virginia Avenue4. Old Shoes (& Picture Postcards)5. Midnight Lullaby6. MarthaDisco 21. Rosie2. Lonely3. Ice Cream Man4. Little Trip to Heaven (On the Wings of Your Love)5. Grapefruit6. Closing Time