THREE STORYTELLERS
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«Forse a ben ragione la big-band è considerata da molti la quinta essenza del jazz dal momento che ne contiene tutti gli elementi fondamentali: scrittura, arrangiamenti, improvvisazione, senso del collettivo, bravura solistica. Purtroppo in questo periodo è sempre più difficile ascoltare una grande orchestra sia dal vivo sia su disco. E’ quindi con il massimo interesse che mi approccio all’ascolto di questo CD stimolato, anche, dalla sua originale genesi. L’album nasce, infatti, da una felice intuizione di Angelo Schiavi sassofonista e clarinettista che nel 2010 aveva ideato il Concorso Nazionale per Cantanti di Big Band Jazz. L’anno successivo, siamo alla seconda edizione, sempre sul palco della Casa del Jazz e il Concorso si conferma come una importante attività concertistica e diffusiva della cultura jazzistica ideata dalla base dei musicisti. Di qui l’ulteriore passo in avanti: fissare su disco quanto realizzato, grazie anche alla disponibilità della Casa del Jazz, che per ricambiare gli organizzatori dei loro sforzi, ha messo a disposizione la sala di registrazione di recente ultimata. Schiavi non si lascia sfuggire l’occasione e nell’ottobre del 2012 riunisce la big band che aveva accompagnato i cantanti nel concorso di cui sopra rinforzandola con alcuni elementi di assoluto livello come Franco Piana trombettista e flicornista e il compianto sassofonista Carlo Conti al quale è dedicato esplicitamente l’album. In repertorio sei brani scritti due cadauno da Franco Piana, Marco Tiso e lo stesso Schiavi. Dal punto di vista squisitamente musicale, si può ben dire che l’obiettivo è stato pienamente centrato. La big band si muove organicamente evidenziando un buon affiatamento tra le varie sezioni. Così l’equilibrio è sempre ben presente e anche il gioco sulle dinamiche non difetta. Ottimi anche gli interventi solistici. Per quanto concerne i quattro cantanti, Piero Gesuè in “Vero” e “Cascade”, ha evidenziato ancora una volta l’originalità del suo timbro mentre Leslie Newell scopre il suo lato poetico avendo scritto i testi per “Tango for Two” e “Winterman”, le due composizioni di Piana. Dal canto suo Clara Arcucci in “Libera” si segnala per non comuni doti interpretative; a chiudere il quartetto Roberta Giovanardi che si misura con il brano forse più complesso, “My Saudade”, una bossa elegante scritta da Angelo Schiavi. Sotto il profilo strumentale, quasi inutile sottolinearlo, commovente la presenza di Carlo Conti il quale, in “Vero”, imbracciando il sax tenore ci lascia con l’amaro in bocca per la compiuta consapevolezza di quanto avrebbe ancora potuto dare alla “nostra Musica”. A completare il tutto l’ottima regia di Angelo Schiavi e il sostegno di una sezione ritmica assolutamente inappuntabile in cui spicca ancora una volta il limpido talento di Federica Michisanti, una jazzista a cui il sottoscritto già parecchi anni fa aveva predetto un luminoso futuro.»
Gerlando Gatto
01. Vero
02. Tango for Two
03. Cascade
04. Libera
05. My Saudade
06. Winter Man