La dualità centrale dell’album, fatta di linee sfocate e chiarezza, riflette la filosofia della Argirò. Una filosofia incapsulata nell’urgenza del suo processo di produzione e nella lucidità unica con cui intreccia senza soluzione di continuità ambient, dance, jazz e pop sperimentale. L’album sfida le facili definizioni, enfatizzando un processo di auto-scoperta interiore, distaccato dalle influenze esterne, che ancora l’artista alla sua creazione spingendola in un viaggio profondamente personale. Il primo album di Maria Chiara ha già ottenuto un ottimo successo di critica con il supporto di Pitchfork, The FADER, FLOOD, Brooklyn Vegan e Clash Magazine.