Con riferimenti al free jazz, all’elettronica, al post-rock di Chicago, alla bomba, alla plena, alla cumbia, all’ambient, alle Ande, al minimal, al noise, al punk e al folk, il disco illustra diversi aspetti del processo di decolonizzazione in una storia volutamente libera, eclettica e celebrativa. La musica richiama la ricchezza dei raduni rituali, che Ferragutti e Rosaly riconoscono come una forma intrinseca di resilienza e resistenza, nonché una pratica profondamente necessaria che la maggior parte degli esseri umani cerca – nelle chiese, nelle discoteche, nei luoghi di musica e nei festival. L’atmosfera delle loro ecologie native appare in tutto il disco.
1. Invocacao2. Destejer3. Balada Para La Corporatocracia4. Turbulência5. Mestizx6. Barro7. Saber Do Mar8. Bless Thee Mundane9. Descend10. Writing With Knots11. Sirinus