OUTTA SYNC [LP 140G ON GREEN VINYL, INDIE EXCL.]

Dal lavoro con artisti del calibro di The Clash e Bob Marley alla collisione di generi con Big Audio Dynamite, alla presentazione del suo programma radiofonico su BBC 6Music, alla vittoria di un Grammy e alla ricezione di un dottorato onorario per il suo contributo alla cultura, Don Letts sembra aver fatto tutto. Dopo l’uscita della sua autobiografia più venduta “There and Black Again” nel 2021 e “Rebel Dread”, un film che documenta la sua vita uscito nel 2022, il poliedrico 66enne Don Letts presenta il suo album di debutto come artista solista intitolato “Outta Sync”, anticipato dal singolo “Outta Sync”. Il nuovo album è un cocktail inebriante di ritmi pesanti di basso doppiati, vibrazioni e parole pronunciate giustapposte a hook melodici e armonie. Don continua a riflettere sul mondo che cambia intorno a lui e sulle sue mutevoli percezioni. Ironia della sorte, non aveva davvero intenzione di fare musica da solo. Ma durante il lockdown il suo vecchio amico, straordinario produttore e bassista dei Killing Joke, Youth, lo ha incoraggiato a provarci, inviandogli anche alcune linee di basso con cui lavorare, ma Don non era del tutto convinto. Le cose sono cambiate quando ha lavorato in studio con il produttore dub Gaudi, un altro amico di lunga data di Don noto per il suo lavoro con Steel Pulse, Lee “Scratch” Perry e Horace Andy solo per citarne alcuni. Don e Gaudi hanno finito per lavorare insieme nello studio di Gaudi per nove mesi, tre giorni alla settimana. Il risultato è stato l’album di debutto da solista di Letts, prodotto e co-scritto da Gaudi. Con undici brani “Outta Sync” riflette la miriade di gusti e interessi di Don Letts, così come la sua visione unica del mondo. Presenta anche una serie intrigante di ospiti: la leggendaria Terry Hall di The Specials, anche Wayne Coyne dei Flaming Lips fa la sua apparizione, così come la regina degli amanti del rock Hollie Cook. Don ha co-scritto la canzone “Situationist” con Zoe Devlin Love. Partecipa anche la figlia di Don, Honor, che canta nel groove elettronico costellato di sitar “Civilization”. L’album nel complesso rappresenta un’istantanea di chi è veramente Don Letts nel presente. Letts dice: “nel bene e nel male questo sono io, anche se non sto dicendo di averlo capito, come affermano i testi nel ritornello del singolo. In definitiva, l’album è una colonna sonora per la mia mente con alcune linee di basso interessanti, che rispecchiano la somma totale del mio viaggio culturale e riflettono la dualità della mia esistenza, che è nera e britannica”.

LP 140g su vinile colorato verde, in esclusiva per i negozi indipendenti.