Dal ricco panorama musicale del primo Cinquecento nasce un repertorio che inneggia al mondo vegetale compreso nel vasto orizzonte geografico che si estende dai prati verdeggianti pieni di fiori ai pascoli montani dove pastori e pastorelle rimandano giocosamente l’eco delle loro voci. delle loro stesse voci. Allusioni, onomatopee, adagi e proverbi, massime, struggimenti d’amore, giochi e danze su melodie antiche germogliano da citazioni di rose, giardini, boschi ombrosi, cipressi, allori trionfanti, fave e fagioli. Una musica che, attraverso parole semplici (in lingua volgare, la lingua del rinascimento italiano), parla alla fantasia e all’immaginazione dell’ascoltatore, raffigurando un mondo unitario nel cui grande teatro tutto (l’uomo, i suoi sentimenti e la natura) è interconnesso. Questo particolarissimo intreccio tra cultura e musica nel Rinascimento è interpretato dall’ensemble “Fortuna Reditus” diretto da Roberto Cascio che in questo nuovo album prosegue lo studio e il recupero della musica antica italiana sulla scia delle numerose produzioni molto apprezzate da pubblico e critica (Ippolito Ghezzi, tc 650770; Falconieri, Coppola, tc 640001; Bianchelli, tc 660201; Pinxit, tc 450002; ecc.)
01. Nel dolce tempo de la prima etade 02. L’ultimo dì di maggio 03. O vaghe montanine pastorelle 04. Cu cu cu 05. Mentre io vo per questi boschi 06. Io t’ho donato il core 07. Son qual tronco 08. Pace e gloria al gentil lauro 09. Fabbe e Fasoi / Si, si, t’aruò 10. Quando lo pomo vien dalo pomaro 11. Sotto un verde et alto cupresso 12. Spenta m’hai dal petto amore 13. Pregovi frondi, fiori, acque 14. Da l’orto se ne vien la villanella 15. Recercare 16. Nel tempo che riveste il verde manto 17. Recercare 18. Recercare 19. Recercare 20. Recercare 21. Quando andaratu al monte bel pegoraro 22. Stavasi amor dormendo sotto a un fagio 23. Stavasi amor dormendo sotto a un fagio B.