Unisonus

Il progetto nasce da un’idea del compositore, batterista e arrangiatore Antonio Cicoria che racconta la relazione tra le note e i colori dai quali prende forma il disco Unisonus. Gli spunti creativi principali derivano da sogni avuti nel passato e dall’immaginazione di paesaggi eterei che hanno portato alla scrittura di 6 brani in cui l’ascoltatore viene immerso e catturato dai molteplici colori trasmessi dalle variegate melodie che unendosi formano un muro sonoro che è il filo conduttore del disco. L’organico è composto da tre formazioni differenti: due brani in quartetto d’archi e ritmica, due brani con quintetto di fiati e ritmica e due brani in quintetto.”Nell’opera discografica di Antonio Cicoria traspare una velatura che rimanda alla pittura fiamminga e al manierismo del Cinquecento. La sua musica è un elaborato affresco che addiziona componenti di varia estrazione, sapientemente mescolati grazie a un’alchimia nella quale è possibile riconoscere le sue passioni stilistiche che basculano tra il mondo cameristico e la fusion passando per il jazz e il mèlos mediterraneo. Ciò che colpisce in “Unisonus” è l’urgenza di mettere la musica in relazione con i linguaggi dell’arte e in particolare con quello della pittura attraverso la parte onirica del nostro sentire. Affrontato in passato da Paul Klee oltre che da Mondrian, Kandinskij e Schönberg, il tema del rapporto tra musica e colore viene qui risolto in un melting point contemporaneo che rivela la grande ricchezza storica e idiomatica del jazz. La scrittura di Antonio è gravida e caleidoscopica come un quadro di Jan Van Eyck e possiede la trasparenza di Raffaello nonché una intelligenza progettuale che potrebbe condurre a Warhol e Pollock. È in tale intraprendenza stilistica che, a mio avviso, si cela il suo valore che travalica la musica senza snaturarla ma collocandola in un luogo nuovo e inaspettato che raccoglie le aspirazioni del linguaggio afro-americano e, con esso, la sua storia fatta di impasti e amalgami, fusioni e métissage. La trasparente densità sonora di “Unisonus” compone un dipinto odierno al quale partecipano tutti i musicisti che, nel cromatismo delle voci plurali, contribuiscono alla creazione di una sinfonia da ascoltare con gli occhi.” Paolo Fresu.