A GLANCE
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Se è vero che le Muse hanno come compito primario quello di suggerire agli umani il sapere, il canto, ma sempre anche una vera e propria eloquenza persuasiva, non va altresì dimenticato che tutti questi doni possono crescere solo là dove l’animo si sia fatto sufficientemente ‘pacifico’ e, solo in quanto tale, capace di attingere i preziosi tesori che la “memoria” riesce sempre misteriosamente a custodire. Insomma, la psyche non può essere “agitata”; altrimenti l’essenziale verrà necessariamente confuso con quanto è in verità destinato a far crescere solo il grande ammasso di detriti di cui è fatta per gran parte la storia degli umani.
Se questo è vero, è chiaro che la musica di Francesco D’Errico si dimostra attenta e fedele sacerdotessa delle Muse.
D’altronde, solo alle Muse la “musica” avrebbe potuto rivolgersi, nella speranza di attingere anche solo un brandello di verità.
Sì, perché la verità si offre solo a chi sa ascoltare.
E Francesco, Marco e Dario qui, in questo cd, dimostrano di sapersi davvero ascoltare; con animo umile, e dunque mai inutilmente presuntuoso. Affidati a quella ‘quieta’ disposizione cui – come sapeva molto bene già Hegel – ogni movimento e ogni divenire sono in realtà già da sempre ‘destinati’. Perciò si impegnano tutti e tre, i nostri musicisti (in ciò perfettamente fedeli alle nove Muse), in un dialogo in virtù del quale ognuna delle loro anime giunge a riconoscere, riflessa in quelle altrui, la quiete che, sola – come tutti e tre sanno molto bene, peraltro –, avrebbe potuto renderli capaci di ospitare l’essenziale.
Da cui una musica scarna, vietata alle ridondanze, ma tesa e concentrata su “quel che resta”; evocativa quanto basta, cioè, per rievocare i segreti di una memoria antica di cui le Muse sono sempre state amorevoli ‘protettrici’.
Insomma, le note parsimoniosamente centellinate dal fraseggio pianistico che caratterizza tutte le tracce di questo cd, ci aiutano davvero a ‘ricordare’ il tempo in cui la scrittura non aveva ancora costretto il ‘canto’ sublime della poesia alle proprie pietrificate simbologie. E quindi a disegnare un futuro sempre ancora possibile, ben oltre il rumore indistinto di quello che continua ad apparire come uno sterile e oltremodo consumato ‘presente’.
Massimo Donà
1. Liebeslied2. Some Things to Tell You3. A Bend4. Via Broletto 345. A Glance6. Smile7. Places8. I Fall in Love Too Easily9. Nato Rapito10. Free Landscape11. Rosa Damascena12. Volano le vie