HYMNUS AD NOCTURNUM
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Esce per la Parco della Musica Records “Hymnus ad Nocturnum”, il primo disco di Gabriele Mitelli, trombettista bresciano classe 1988, qui alla guida di un gruppo di musicisti tra i più interessanti emersi negli ultimi anni dalla fertile culla musicale nordestina. Le tracce del disco, tutte a firma di Mitelli, compongono un puzzle musicale che lega tra loro melodie riconoscibili e armonie astratte, definendo un paesaggio acustico rarefatto e in continuo movimento. Improvvisazione e strutture tradizionali si intersecano lasciando fluire il canto attraverso canali solo all’apparenza distanti e svelandone la bellezza più nascosta. «Le premesse che hanno portato a questo disco sono fondate sui rapporti umani – racconta Mitelli – e sugli incontri che hanno segnato questa fresca esperienza, la musica, che trova ispirazione e concretezza già negli anni in cui non sapevo ancora cosa fosse».
Approdato alla musica solo da pochi anni, Mitelli rivolge in questo disco una dedica alla musica stessa e soprattutto agli incontri e alle direzioni che essi hanno suggerito e poi affermato nella sua vita artistica. Senza questi incontri non avrebbe mai scoperto quell’innato talento che l’ha portato dov’è adesso, a scrivere, comporre, suonare con un gran numero di musicisti attratti dal suo particolare approccio alla musica e dalla sua storia, particolare anch’essa, regolata dal caso, dalle occasioni. Perché non è cresciuto con la musica, Mitelli; ci è arrivato tardi, a vent’anni, prestato allo strumento per combinazione. Il contatto con la tromba è folgorante, ispira la composizione, una personale idea di musica, il bisogno di confrontarsi. Nel 2011 arriva all’attenzione di Paolo Fresu, che lo chiama al suo festival, a Berchidda, nella sezione Time Out dedicata ai talenti emergenti. Si iscrive al Conservatorio, dove resterà solo poco più di un anno, e dove frequenta un corso tenuto da Markus Stockhausen. Il trombettista e compositore tedesco rimane colpito da Mitelli, lo invita a soggiornare qualche settimana a casa sua, a Colonia, gli offre la possibilità di studiare con lui a tempo pieno, gratuitamente. «Un periodo bello – ricorda Mitelli – ma molto impegnativo. La casa di Markus e della sua famiglia è in aperta campagna, le giornate cominciavano molto presto ed erano scandite in un modo essenziale: colazione, studio, pranzo, studio, cena, ancora studio». Quel breve e intensissimo periodo a Colonia è il preludio di una nuova serie di incontri fortunati: al festival di Schio, dove arriva ancora dietro invito di Stockhausen, conosce Alfonso Santimone. A Brescia incontra Giulio Corini che lo introduce nel circuito del collettivo El Gallo Rojo di cui fa parte anche Nelide Bandello. Tre musicisti con una comune visione della musica che trovano nelle composizioni di Gabriele Mitelli un terreno stimolante su cui incontrarsi. “Hymnus ad Nocturnum” è il primo disco del quartetto. Dedicato all’intimità delle scoperte, umane, letterarie e artistiche, che hanno influenzato con forza il percorso del trombettista, da Pasolini, a cui è dedicato il titolo del disco, a Modigliani, Utrillo, Artaud. «Per celebrare il senso che, grazie a questi primi maestri, ho imparato a condividere».
1. Maddalena2. Theme for K3. Jeanne Hebuterne4. Rains on the Wire5. Il giardino di Renoir6. Antonio Gramsci7. MissarÃ