ZEN#4
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Se avete tra le mani questo cd avete almeno due scelte. La prima è quella di incuriosirvi e di cercare, per ogni brano, quale sia la sorgente che ha ispirato quei suoni: è rock? Jazz? New age? Classica? E con quali mezzi Eugenio Mirti sia arrivato a produrre quel tale effetto: sovrincisione? Pedale sitar? Delay? Ma in Sorrow non c’è un po’ di contrappunto? Un affascinante viaggio nei meandri della fantasia di un musicista, che dalla prima all’ultima traccia e dalla prima all’ultima nota percorre un sentiero ricco di svolte, cancelli che si aprono su inaspettati scenari ogni volta diversi. Una specie di puzzle caleidoscopico da ricostruire: e non è detto si arrivi alla ricostruzione giusta, poiché, c’è da scommettervi, nemmeno Mirti saprebbe aiutarvi. La seconda scelta non è meno affascinante, e io vi sono arrivata al secondo ascolto, mentre a voi la consiglio dal primo: è uella di lasciarvi avviluppare dai suoni senza cercare di capire da dove vengono e dove vadano, in modo da ritrovarvi così, improvvisamente, a volare nei meandri della vostra fantasia e della vostra mente. Mirti con la sua chitarra in solo riesce a trasporre tutto il materiale in un mondo sonoro diverso, aereo, persino rarefatto. Ad un certo punto mi è venuto in mente l’elio, così leggero da tendere verso l’alto, e allo stesso tempo così potente da trascinare gli oggetti verso l’alto. Tra una Naima di Coltrane trasfigurata, essenziale, eppure così colma di suono, la melodia semplice di Far Star che apre, in chi ascolta, un immaginario armonico del tutto arbitrariamente e splendidamente individuale, o la dolcezza pentatonica di White Flower che ti incanta proprio perché non prevede nemmeno un bicordo, si fluttua e si arriva al nocciolo, all’intento di Eugenio Mirti: quello di una musica da meditazione. Evocativa, introspettiva, onirica. Che ferma il tempo convenzionale trasferendolo in un’altra dimensione, con altri presupposti, con altri ritmi. Non a caso Mirti è l’anagramma di Ritmi. E Zen # 4 – Music for Meditation and Celebration è anagramma, sciarada, incastro di ritmi, suoni, esperienze, reminiscenze, mescolati in infinite (ma matematiche) combinazioni: da non perdere. Daniela Floris
1 Zen # 4
2 Spring 2018
3 Sorrow
4 Naima
5 Up Jumped Spring
6 Tomorrow Never Knows
7 XIV – Temperance
8 White Flower
9 Spring 2018 (JP Version)
10 Zen # 5
11 Far Star
12 Coral
13 Mutual Dreaming