BRAHMS SEXTETS OP. 18 & OP. 36

Nel contenuto e nel contesto coeso delle opere da camera di Johannes Brahms (1833-1897), i due Sestetti per due violini, due viole e due violoncelli (op.18 e op.36) formano un dittico compositivo che esprime, chiarisce e consolida il legame con una tradizione classica ben assimilata nelle forme e nei costrutti, ma arricchita da un lessico tematico ampio ed espressivo, da una concezione originale, e per certi versi innovativa, della variazione di sviluppo, e da substrati armonici funzionali e sistematici.
Composte tra il 1858 e il 1865, queste due opere configurano uno spazio sonoro del tutto inusuale (l’unico precedente significativo si può trovare nel Sestetto op.140 di Luis Spohr, che risale al 1850), che si discosta dal monocromo quadridimensionale di il quartetto d’archi e rende possibile, forse in un’ottica spaziale di inconsapevole derivazione pianistica, l’aggregazione e l’alternanza di varie e dialettiche combinazioni di strumenti.