CANTO TE, MIA DIVA
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Un progetto discografico unico nel suo genere. Un racconto in musica. Una raccolta di versi. Dall’antichità ad oggi una cosa non è cambiata: il desiderio degli esseri umani d’incontrarsi, amarsi, detestarsi, comprendersi, non capirsi più, fraintendersi, lasciarsi. Da queste semplici considerazioni nasce “Canto te, mia Diva”, titolo ispirato dall’incipit dell’Iliade, dove la Diva è la musa ispiratrice, il femminile ed il mistero che da sempre ha ispirato poeti ed artisti. “Canto te, mia Diva” contiene otto storie di coppie famose con un’introduzione ed un finale affidate ad una canzone dallo stesso titolo, ma dal testo differente: “La grazia”. Sotto la direzione di Diego Baiardi, musicista, produttore e figura storica nell’ambito milanese, hanno lavorato un team di autori e musicisti. In un contesto di raffinati spunti musicali e letterari, vari cantautori raccontano questi amori. Carlo Fava, Bungaro, Pino Marino, Soltanto, Folco Orselli, Claudio Sanfilippo, Ivan Segreto rivivono il maschile di coppie celebri, restituendo all’ascoltatore l’universalità e l’essenza di questi rapporti complicati, ma uniti dall’arte: fil rouge che lega queste storie. Così troviamo nel disco l’amore antico ed eterno tra Enea e Didone, il rapporto burrascoso tra il poeta surrealista Paul Eluard e Gala, la tempestosa relazione tra Rodin e Camille Claudel, l’amore criminale narrato da James M.Cain ne “Il postino suona sempre due volte” e tante altre … Tutte le musiche e gli arrangiamenti sono firmati da Diego Baiardi, per la prima volta anche cantante: sua la voce che chiude il disco con una delicata versione de “La grazia” in dialetto vercellese (omaggio alla propria terra). I testi sono stati scritti da Silvia Beillard, Annalisa Falché e Gianluca Martinelli, anche supervisore artistico della parte letteraria. La realizzazione di un disco così ricco e ambizioso ha ovviamente avuto bisogno della presenza di tantissimi musicisti, pronti a raccogliere la proposta di Baiardi. Ricordiamo i maestri: Maxx Furian, Marco Ricci, Luca Meneghello, Andrea Brussolo, gli Archimia, Mario Arcari, Marco Brioschi, Daniele Comoglio, Alessio Nava, Giulio Visibelli e Roberto Martinelli. La scelta di affidare a sole voci maschili l’interpretazione delle canzoni (non più “Cantami o Diva” ma “Canto te, mia Diva”) nasce appunto dal desiderio di dare un nuovo punto di vista, un’altra prospettiva: un maschile che dia voce ad un femminile, che omaggi questa Diva che assume il doppio valore di Donna ed Arte. Insomma “Canto te, mia Diva” lo si potrebbe definire il tentativo di Diego Baiardi di raccontare amori, epoche, personaggi con la complicità di una delle più belle espressioni artistiche che abbiamo la fortuna di frequentare: la canzone.