Rachmaninov è autore che non ha certo bisogno di presentazione alcuna, come anche il suo terzo concerto fa parte stabilmente dell’immaginario comune anche grazie ad una serie di fortunati eventi mediatici che ne hanno decretato la presenza stabile anche e ben oltre i soli appassionati. Ecco quindi che la domanda sul senso di una nuova pubblicazione di questo brano sorge abbastanza spontanea. La domanda trova risposta proprio nell’esecuzione e quella che ci propone Pietro Beltrani, qui al suo sfolgorante esordio discografico, è una di quelle si ricordano. Registrato live in un unica sessione, Beltrani mostra di dominare ogni pagina non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista del messaggio di cui il concerto è portatore, proponendone una lettura estremamente personale che si discosta sensibilmente dalla tradizione cui l’ascoltatore è stato abituato. In ognuno dei tre tempi la lettura è sempre fresca e cristallina, e l’orchestra riesce a dare un costante supporto all’impegnativo tour de force cui l’esecutore è chiamato. A completare il lavoro alcuni lavori più “contenuti” di eguale bellezza del Rachmaninov più intimo, come la Barcarolle in Sol minore ed il noto Liebeslied che Rachmaninov stesso trascrisse come parafrasi da concerto.
1. Piano Concerto no. 3 in D minor, op. 30: Allegro ma non tanto2. Piano Concerto no. 3 in D minor, op. 30: Intermezzo: Adagio3. Piano Concerto no. 3 in D minor, op. 30: Finale: Alla breve4. Morceaux de salon, op. 10 no. 3: Barcarolle in G minor5. Paraphrase of Kreisler: Liebesleid
