THAT’S THE WAY TO LIVE!

Quando quattro musicisti si uniscono con una concezione condivisa dei valori musicali, il risultato è più grande della somma delle sue parti. Quando l’Harvey / O’Higgins Project si esibisce o registra, la fiducia che hanno l’uno nell’altro consente una grande libertà. In effetti, è molto liberatorio come musicista capire il proprio ruolo, non sentirsi confinato da responsabilità musicali, ma riconoscerle e usarle come base per la creazione. Il panorama musicale in cui si trova l’Harvey/O’Higgins Project non è né innovativo né guidato dalla moda. C’è tuttavia un filo nel jazz che è continuato dalle sue origini nei piccoli gruppi dell’era swing, attraverso il bebop e fino ai giorni nostri, che incarna l’estetica dell’integrità armonica (“fare i cambiamenti”) unita alla coerenza ritmica (“essere in tasca”). È qui che risiede il progetto Harvey / O’Higgins. Non è una mancanza di creatività che ci porta ad esplorare il repertorio standard e le forme del jazz. Invece, queste forme forniscono la tela per l’improvvisazione e il dialogo. La tradizione del jazz offre un orizzonte infinito per sperimentare e creare. Proprio come una fuga di Bach è aperta a una miriade di interpretazioni creative, così è il blues. I membri della band si conoscono da molti anni ormai, ed è estremamente soddisfacente assistere a musicisti così swinganti sul palco. Lo swing è al centro di questo progetto, con variazioni di ballate, latini e groove.