Pietro Antonio Locatelli giunge come un fulmine a ciel sereno sul mondo musicale della prima metà del Settecento. Fa con il suo violino cose inaudite, riesce a suonare note così acute «da far perdere l’equilibrio ad
un canarino, che perciò cadde dal trespolo», così racconta un aneddoto del tempo. È dotato di grande forza esecutiva, di una teatralità ed un carisma eccezionali; è soprannominato «Terremoto». Per le sue esibizioni indossa una palandrana blu di stoffa pesante, una spada al fianco; i suoi concerti, senza intervallo, durano tre ore. Grazie alla sua abilità di compositore dà al suo incredibile virtuosismo forma compiuta, chiama le sue acrobazie «Capricci» e con questo nome li fa stampare. È il primo esempio di campionario di arditezze per violino solo. Dovrà trascorrere un secolo perché i 24 Capricci di Paganini vedano la luce, ancor più tempo per i 24 Studi ed i 24 Preludi di Chopin. I ventiquattro Capricci sono anche le cadenze di dodici concerti (per violino e archi) di grande bellezza e varietà, scritti in un lungo arco di tempo. Il tutto prende il nome di L’Arte del violino (altra intestazione che appare per la prima volta nella storia della musica, ma non certo per l’ultima). L’intera opera III viene riproposta in questo triplo cd dal talento esecutivo di Diego Conti, che conduce la compagine degli Archi di Firenze e si esibisce utilizzando un pregiato violino di scuola bolognese.
CD 1
Concerto n. 1 in Re Maggiore
Concerto n. 2 in Do Minore
Concerto n. 3 in Fa Maggiore
Concerto n. 4 in Mi Maggiore
CD 2
Concerto n. 5 in Do Maggiore
Concerto n. 6 in Sol Minore
Concerto n. 7 in Sib Maggiore
Concerto n. 8 in Mi Minore
CD 3
Concerto n. 9 in Sol Maggiore
Concerto n. 10 Fa Maggiore
Concerto n. 11 in La Maggiore
Concerto n. 12 in Re Maggiore