Ascoltare i lavori pianistici di Brahms tanto in disco che in sala da concerto non è cosa rara, anzi, è probabilmente al fianco di Chopin, Schumann, Schubert e Liszt tra i più amati in assoluto da critica, appassionati ed addetti ai lavori. Poterlo ascoltare su strumenti storici è però fatto che è a dir poco cosa ancora rara e che solo recentemente ha visto una nuova generazione di validi interpreti, come Alice Baccalini, rivolgersi agli strumenti originali per ritrovare il più autentico suono dell’opera. In questo progetto Baccalini non si limita ad uno solo strumento, ma ne sceglie ben tre (Érard, 1871; Pleyel, 1875; Steinway & Sons, 1879) associandoli ad altrettante composizioni (Scherzo Op. 4; Variazioni Handel; Klavierstücke, op.119) ridefinendone quindi in parte l’estetica e permettendo l’esperienza di una scoperta musicale che nonostante la notorietà delle opere scelte si presenta come sempre nuova e rivitalizzante.
01. Scherzo in E-flat minor, op.4 (1851)
02. Three Dances (1854-1855)
Sarabande in A major, WoO 5 n.1
Gavotte in A minor, WoO 3 n.1
Gavotte in A major, WoO 3 n.2
Erard, 1871
03. Variationen und Fuge
über ein Thema von Händel in B-flat major, op.24 (1861)
Aria, 25 Variationen, Fuga
Pleyel, 1875
Klavierstücke, op.119 (1893)
04. Intermezzo in B minor – Adagio
05. Intermezzo in E minor – Andantino un poco agitato, Andantino grazioso
06. Intermezzo in C major – Grazioso e giocoso
07. Rapsodia in E-flat major – Allegro risoluto
Steinway & Sons, 1879