AGE OF GRIEF

CLEARXCUT è in giro per diffondere il messaggio di liberazione totale. Gli (ex) membri di HEAVEN SHALL BURN, IMPLORE e KING APATHY/THRÄNENKIND hanno dato vita a questo collettivo, perché si dedicano allo straight edge vegano (XVX) e vogliono affrontare gli ascoltatori con verità scomode e la durezza dei nostri giorni.La band tedesca rivolge le proprie canzoni e le proprie convinzioni a tutte le persone che sono disposte a lottare per un futuro migliore e più giusto – ma soprattutto a tutti gli anarchici, gli antifascisti, le femministe, i primitivisti e i popoli indigeni del mondo. O per dirla in breve: a tutti i difensori della nostra terra. La scelta stilistica dei mezzi ricade sull’hardcore metallico, che affonda le sue radici in una forte etica DIY. Dopo aver pubblicato i primi due album “For The Wild At Heart Kept In Cages” (2019) e “Songs of Desire Armed” (2019), “Songs of Desire Armed” (2022) per Catalyst X Records (Gather, Nueva Ethica, Abnegation, Birthright, Maroon, Point Of No Return, Forward To Eden), “Age Of Grief” segna ora il debutto dei CLEARxCUT per LIFEFORCE RECORDS. Nata a metà degli anni Novanta come etichetta con band principalmente vegane e straight edge, l’etichetta tedesca ha una storia impressionante con gruppi XVX come ARKANGEL, DAY OF SUFFERING, RANCOR, UNCONQUERED, UNBORN, FAULT o DEADLOCK. I CLEARxCUT sono un collettivo che ha un messaggio esplicito e tiene alta la bandiera dello straight edge vegano e continuano questa tradizione. Oltre ad aver cambiato etichetta, “Age Of Grief” segna un nuovo inizio per i CLEARxCUT. Dopo un grande cambiamento nei suoi ranghi, prima che la pandemia globale colpisse, la band è passata da due vocalist (donne) a un frontman (uomo). A questo si accompagna un cambio di sonorità. Al terzo album completo, la band tedesca si immerge nei regni dell’hardcore metallico, lasciandosi alle spalle le prime influenze hardcore punk. Nessuno dovrebbe essere sorpreso da questa mossa, dal momento che i CLEARxCUT sono stati concepiti come un collettivo in cui i membri, i nomi o gli stili non avrebbero avuto importanza, ma un unico e solo obiettivo finale: diffondere un messaggio positivo in difesa dei diritti degli animali e della vita sobria. “Age Of Grief”, da questo punto di vista, è estremamente coerente.