ALREADY DEAD

Magia, miracoli, fantasmi, leader mondiali; al giorno d’oggi sembra che ci sia poco a cui credere. Le bugie superano la verità e persino la verità può essere pericolosa. Per rallegrare tutti “Already Dead” – il quarto album ed il primo per nove anni da Willy Mason – esplora l’onestà e l’inganno, l’anonimato nell’era digitale, le buone intenzioni con conseguenze inaspettate, la libertà, il colonialismo, l’amore, dio e lo scopo perché, il suo narratore dice, ora è il momento di ripristinare una fede tanto necessaria.


“Already Dead” è uno stato spirituale a cui aspirare; è libertà dalle trappole e dalle inibizioni del proprio ego, cultura e mitologia. È libertà, amore e libertà di amare di fronte alla morte. Si tratta della necessaria distruzione della propria mitologia; mitologia di specie, sesso, razza, nazione, sé. Riguarda il dolore e la tragedia che derivano da tale distruzione, ma anche la libertà, la possibilità e l’opportunità di riconciliazione; riconciliazione con il mondo naturale e gli uni con gli altri.