Leonor de Lera ha scelto l'”Arcadia”, descritta nella mitologia greca come un luogo trasfigurato nella natura idilliaca, come titolo per il suo nuovo CD. Il genere della pastorale, l’idillio pastorale arcadico, ha goduto di un’incredibile popolarità durante il Rinascimento e tutti i grandi poeti dell’epoca scrissero poesie che venivano a loro volta musicate da madrigali dei grandi compositori. Leonor de Lera suona una selezione di queste pastorali con il suo violino, accompagnata da liuto e chitarra. Lo fa, come era consuetudine per gli strumentisti del Rinascimento e del primo Barocco, non suonando le melodie fedeli alle note, ma abbellendole con le cosiddette “diminuzioni”. Esistevano molte scuole e stili per queste, che sono descritte nei trattati dell’epoca, e anche il virtuoso dimostrava la sua abilità con l’arte della diminuzione. La violinista applica ora i diversi stili ai vari brani che ha scelto per questo programma, che sono di Monteverdi, Caccini, Falconieri, Trombocino, Willaert e molti altri. Il risultato è un CD stilisticamente vario e altamente virtuoso che è anche un compendio completo dell’arte della diminuzione in Italia intorno al 1600.
01. Giammatteo Asola: In una verde piaggia02. Giuseppino del Biado: Fuggi, fuggi, fuggi da questo cielo03. Giaches de Wert: Ah, dolente partita04. Andrea Falconieri: E viver, e morire05. Claudio Monteverdi: Lamento della ninfa06. Francesco Rognoni: Vestiva i colli del Palestrina07. Philippe Verdelot: Trist’Amarilli mia08. Giulio Caccini: Al fonte, al prato09. Andrea Falconieri: Begli occhi lucenti10. Bartolomeo Tromboncino: Zephyro spira e il bel tempo rimena (alla Ganassi)11. Riccardo Rognoni: Un gai bergier (Thomas Crecquillon)12. Andrea Falconieri: Pastorella ove ti ascondi13. Vincenzo Ruffo: Liete piante, verdi erbe, limpide acque14. Andrian Willaert: Vecchie letrose15. Philippe Verdelot: Igno soave (alla Ganassi)16. Claudio Monteverdi: Dolcissimo uscignolo17. Sigismondo d’India: Su su prendi la cetra o Pastore18. Claudio Monteverdi: Zefiro Zefiro torna