ARIE D’OPERA

Questa raccolta di arie dalle opere Il Tigrane, Poro, La Sofonisba, L’Ippolito è una testimonianza dell’attività operistica di Christoph Willibald Gluck dal 1743 al 1745. Il giovane trentenne, ormai affermato compositore, scriveva le sue opere per gli eventi più importanti nelle città di Crema, Torino e Milano, quasi senza sosta. Sembra essere all’apice della carriera, eppure non ha realizzato quelle grandi composizioni come Orfeo ed Euridice, Paride ed Elena, Alceste, che avrebbero legato il suo nome alla riforma dell’opera teorizzata insieme a Ranieri de’ Calzabigi e che lo ha reso uno dei nomi immortali della storia della musica. Non esistono più gli autografi di queste arie, né le partiture delle intere opere. Alcuni brani, talvolta accompagnati dal solo basso continuo, sono tutto ciò che resta dell’enorme fortuna che quelle esecuzioni ebbero all’epoca. Per essere quanto più fedeli possibile all’esecuzione originale, sono state scelte arie con parte orchestrale esistente, ad eccezione dell’aria Se viver non poss’io dall’opera Poro che è stata orchestrata dal basso continuo e qualche indicazione del motivo del primo violino, poiché le partiture complete dell’opera Poro non esistono più. Curatrice dell’opera è la stessa Elena De Simone, mezzosoprano che – accompagnata dall’ensemble Il Mosaico – si era già distinta nella riscoperta delle opere di Hasse e Maria Teresa Agnesi (Tactus tc 690801, tc 720101 e tc 720102).