ATLANTIS
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Perico Sambeat appartiene alla generazione jazz di musicisti che si è fatta conoscere negli anni Ottanta, durante l’ultima grande affermazione internazionale del genere. Nella Spagna dell’epoca si fecero strada con fantasia e tenacia e, pur non essendone consapevoli, assunsero il compito di normalizzare la scena jazzistica professionale del paese e rafforzare i quasi inesistenti legami internazionali. Ciò che oggi sembra fortunatamente normale, deve molto all’entusiasmo di alcuni di quei musicisti, tra i quali spicca Sambeat. Perico Sambeat, che compirà sessant’anni nel 2022, è sempre lo stesso. Rimane, in sostanza, il musicista maniaco del lavoro che ha abbagliato i suoi compagni valenciani e si è recato prima a Barcellona e poi a New York per completare la sua formazione. La sua carriera da allora lo ha reso un musicista molto richiesto e rispettato. “Atlantis” potrebbe essere un riferimento al legame marittimo tra il sassofonista e il trio ritmico. Almazán è cubano; Menares e Recabarren sono cileni (sebbene tutti e tre abbiano esperienze rilevanti nella scena americana: il pianista come interprete abituale di Terence Blanchard; Menares e Recabarren come membri della band della sassofonista Melissa Aldana e altri giovani musicisti che operano a New York). Il quartetto è la formazione più ricorrente nella carriera di Perico Sambeat. Questa nuova svolta lo mostra esigente e vigile, felice come se fosse la sua prima volta. In questa registrazione l’ascoltatore può godere di una complicità molto evidente tra i quattro interpreti, oltre che del continuo sfogo di talento e lampi spontanei di genialità creativa, che cresce ad ogni nuovo ascolto. In “Atlantis”, Perico Sambeat ha senza dubbio compiuto un passo importante nella sua già lunga carriera. Si spera che il futuro riservi nuovi incontri tra questi musicisti.
01. Somnis
02. Joe
03. El Rastro De Hiva
04. Leviathan
05. Forlane
06. Al Isios
07. Rabbit Dust
08. Lem