BASIECALLY SPEAKING

La storia di questo album inizia nel 1965. Lo Spencer Davis Group stava registrando un singolo per l’etichetta di Phillips Germany, dopo aver pubblicato il suo successo “Keep on Running”. Accanto al chitarrista Spencer Davis, Steve Winwood e suo fratello maggiore Muff, c’era anche il giovane batterista Pete York come membro della band. Il produttore della sessione era Siggi Loch, fondatore e produttore dell’etichetta Act. «Siamo amici da allora» spiega Pete York, che ha compiuto 70 nel mese di Agosto. «Forse questo album non è altro che un regalo di compleanno da parte di Siggi». L’album si intitola “Basiecally Speaking” e, come lascia intuire il titolo, si tratta di un tributo a Count Basie. Lo stesso York spiega così la sua scelta: «Basie rappresenta praticamente il mio primo contatto con il jazz dopo Louis Armstrong. Quando avevo 15 anni mia madre mi portò a vedere un suo concerto. È stato indimenticabile, in particolare grazie all’energia del batterista Sonny Payne. La sua big band era potente e dinamica. La sua musica era ironica ed essenziale. Ho cercato di includere tutte queste cose nella mia musica». Accompagnano York in questo progetto Torsten Goods alla voce e alla chitarra, Gabor Bolla al sax tenore e Andi Kissenbeck all’organo Hammond. Questa sessione è una pietra miliare nella variegata carriera di Pete York. «Penso di aver suonato in circa 200 album negli ultimi 50 anni e ora sono tornato al mio primo amore, lo swing di Count Basie . Ciò che veramente mi colpisce, a parte il fatto che Siggi mi abbia chiesto di realizzare questo disco, è il modo in cui questi giovani musicisti si sono immersi nel progetto tirando fuori un così bel suono. Con ragazzi come questi intorno, mi sento giovane come loro».