BEWEGTES FELD

Difficile da credere, ma questa è la musica di un ventenne! Questa storia inizia in un negozio di dischi in cui il giovane Vincent (che all’epoca ancora non suonava il pianoforte), rimase affascinato da alcuni CD jazz sugli scaffali. Questa divenne presto la musica che voleva fare sua e nella quale essere profondamente coinvolto, al punto che ciò che era iniziato come una passione divenne il suo obiettivo di vita. Da Oscar Peterson, Dave Brubeck e Bud Powell, è passato a Paul Bley, Monk, Craig Taborn, Vijay Iyer. E anche musicisti tedeschi: Pablo Held, Achim Kaufmann, Joachim Kühn – e Michael Wollny, con il quale attualmente studia a Lipsia.

Tutto questo traspare nel suo CD di debutto. Non c’è una servile imitazione, al contrario, questa è una dichiarazione di intenti sorprendentemente equilibrata da parte di un musicista che comprende ciò che i suoi predecessori gli hanno lasciato come punto di partenza per il suo mondo espressivo. L’onestà è la chiave per Vincent e per i suoi colleghi musicisti, un chiaro senso della forma, spaziando tra l’umoristico e l’euforico, la malinconia o la ballata. Ognuno di loro ha lati e sfaccettature diverse, ma insieme scoprono sorprese e timbri dalle molte sfumature mentre sviluppano le composizioni di Vincent.

Sperimentano forme e ritmi complessi, possiamo percepire la loro gioia nel suonare insieme e uno sviluppo di melodie insolite e memorabili. Vincent dice: “ Quando suoniamo, ogni volta è come se camminassimo attraverso un campo alla ricerca di frutti diversi da raccogliere. “ Il campo è anche l’area all’interno della quale possono muoversi Vincent, Henri e Josef. I collage sono sviluppati da fili e ornamenti separati.

C’è sempre un quadro generale che delinea il progetto, ma l’ascoltatore è anche coinvolto per scoprirne i dettagli, per seguirne i molti colpi di scena. Possiamo apprezzare passaggi selvaggi e frenetici, altri frizzanti ma concisi, eppure sempre commoventi.