BHAKTI
€15,22
In stock
Figlia dell’importante maestro di tabla Sankha Chatterjee, SANGEETA BANDYOPADHYAY dispone di straordinarie capacità vocali, che le consentono di estendere le sue emissioni sino a tre ottave e di esibirsi in esecuzioni che non pongono soltanto in primo piano la sua tecnica prodigiosa ma anche una finezza interpretativa che ai nostri giorni ha davvero pochissimi termini di paragone e di confronto. Di questa artista dell’India del Nord, che si è formata frequentando alcune delle più importanti scuole del suo paese e sottoponendosi a studi rigorosissimi, la nostra etichetta ha già presentato un precedente disco intitolato Shruti (2003), nel quale la cantante indiana si esprimeva attraverso due raga assai melodici e romantici. SANGEETA si ripresenta all’attenzione del pubblico occidentale con un originale lavoro che oltre a metterne in evidenza la purezza e la bellezza del canto riesce a sottolineare momenti di grande resa emozionale. I sei brani oggetto d’interpretazione sono infatti di estremo interesse in quanto appartengono alla tradizione Bhajan, un genere in cui SANGEETA è specialista. Si tratta di canti devozionali molto popolari nell’India del Nord, i cui testi sono spesso tratti dalle sacre scritture hindu. È usuale ascoltarli nell’intonazione dei pellegrini che si immergono nel Gange oppure durante le celebrazioni nei templi. La popolarità di questi canti che inneggiano alla spiritualità e all’amore divino è tale che non è infrequente che anche famosi strumentisti ne abbiano fornito delle versioni, trasponendo sul loro strumento le sonorità vocali.È da notare che le musiche sottese a questo disco sono opera della stessa SANGEETA, che si rivela pertanto un’artista completa, mentre i testi appartengono a mistici e santi particolarmente considerati nella tradizione indostana, come è il caso di Meerabai i cui componimenti a lode di Krishna hanno riscosso una perdurante popolarità nel corso del tempo.Per l’occasione SANGEETA è accompagnata da Pandit Sankha Chatterjee alle tabla, Debsankar Roy al violino, Sandip Chatterjee al santoor e Rupak Mukherjee alle percussioni.