Bye Bye Bombe è il primo Cd dei Kosovni Odpadki. Progetto che vuole essere uno sguardo sul mondo traballante che si sta costruendo, sguardo che parte da un osservatorio privilegiato: Gorizia ed il Friuli. Una terra di frontiera dove si sono da sempre incontrati popoli e mondi diversi. Nel progetto la musica diventa terra di scambio e di passaggio mentre le parole ci accompagnano dentro le storie raccontate da poeti friulani, sloveni, italiani oltre ogni limite dell’esistenza. Musica e parole si rincorrono e si intrecciano, si prendono e si lasciano in un gioco continuo, in un turbinio che mescolando le lingue del luogo travalica il senso di appartenenza alle diverse comunità etniche (italiana, slovena, friulana, ebraica…) che compongono il mosaico di queste terre e che, spesso, ha determinato chiusure, odi, e rendite di potere. Da “Bye Bye Bombe”, cantata in friulano e vero “manifesto” del gruppo ispirata al noto poema della beat generation “The Bomb” di Gregory Corso, a “Lidi ma caje” cantata in sloveno e storia vera di resistenza di una donna partigiana zingara morta nei pressi di Gorizia; da “Yerushalaym”, nata a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee nel settembre del 2000, a “Balkan Express”, viaggio disperato di un clandestino raccontato in serbo-croato; dal poema satirico di “Ciganski Bobici”, le pannocchie zingare di una storia tipicamente italiana che ha come protagonista il nostro caro Cavaliere, fino alla versione in stile real-kassonetto del celebre inno fascista “Giovinezza”. Il tutto amalgamato da una musica difficilmente etichettabile, una sorta di word punk music, di etno balkan punk, che rispecchia la volontà del progetto di recuperare lingue e suoni dal “cassonetto” di casa propria.
