CLOSE TO YOU
€18,12
In stock
Ciò di cui il mondo ha bisogno è l’amore, ma come spesso accade, ciò di cui il mondo ha bisogno inizia con una persona e una famiglia. Questo sta dietro al cantante e chitarrista sudafricano Jonathan Butler e al suo ventitreesimo album, “Close To You”, tributo al sacro canone pop di Burt Bacharach (per la musica) e Hal David (per I testi).
La storia musicale di Butler iniziò all’età di 12 anni registrando la canzone di Burt Bacharach “Please Stay”, originariamente registrata dal quartetto vocale The Drifters nel 1961. Dopo essere fuggito dal Sud Africa avvelenato dall’apartheid attraverso l’amore per la musica instillato in lui dai suoi genitori e fratelli, Butler è diventato un cantante, chitarrista e intrattenitore di fama mondiale grazie a canzoni che vanno dal pop di “Sarah, Sarah” al soul di “Do You Love Me” al jazz di “Deliverance” e al suo classico del gospel contemporaneo “Be Encouraged”. Ora, a 56 anni, con “Close To You” Jonathan Butler è tornato al punto di partenza, a Bacharach. L’album raccoglie dieci capolavori di Bacharach e David dalla metà degli anni ’60 ai primi anni ’70 (comprese le versioni cantate di “The Look Of Love”, “Walk On By”, “I’ll Never Fall In Love Again”, “This Guy’s In Love With You” ed il singolo “What The World Needs Now Is Love”, oltre a versioni strumentali di “Do You Know The Way to San Jose” e “I Say A Little Prayer”) e una composizione originale, l’autobiografica “Cape Town”.
Dopo diversi decenni trascorsi suonando in giro per il mondo dal Sud Africa all’America, costruendo un pubblico mondiale Jonathan Butler arrivò ad un bivio nel suo matrimonio che si concluse con un divorzio. Pochi anni dopo Jonathan ha incontrato la violinista Nadira Kimberly, che ha portato un nuovo profondo significato alla sua vita. La sua presenza al suo fianco è diventata l’ispirazione per “Close To You”.
“In quel momento ho capito che non era il momento di scrivere di me o della mia relazione”, dice Butler. “Era il momento per me di ascoltare ciò che c’era nell’aria ed in quel momento era la musica di Burt Bacharach. Il giorno dopo ho chiamato il mio manager e gli ho detto che volevo fare un album di canzoni di Bacharach. Ero onorato di approcciare questa musica da studente. Ho fatto i miei compiti, poi ho spruzzato qualche spezia sudafricana con il mio modo di cantare e suonare la chitarra. Questa è musica in cui potrei tranquillamente perdermi”.
Sono molti i punti salienti di “Close To You”, a cominciare dalla title track con la commovente introduzione al violino di Nadira, c’è “A House Is Not A Home” che Butler canta esclusivamente accompagnato da chitarra e basso (“…un a cui sentivo di dover prestare attenzione”.
Il brano più profondo di tutti è “What The World Needs Now Is Love”, un messaggio destinato a risuonare nei tempi difficili di oggi come nel 1965. “È una traccia in 6/8 che continua ad aprirsi e aprirsi fino ad avvolgere completamente l’ascoltatore”, dice.
La storia musicale di Butler iniziò all’età di 12 anni registrando la canzone di Burt Bacharach “Please Stay,” originariamente registrata dal quartetto vocale The Drifters nel 1961. Scappare poi l’Africa avvelenata dall’apartheid attraverso l’amore per la musica instillato in lui dai suoi genitori e fratelli, Butler è diventato un cantante, chitarrista e intrattenitore di fama mondiale attraverso canzoni che vanno dal pop di “Sarah, Sarah” al soul di “Do You Love Me” al jazz di “Deliverance” e il suo classico del gospel contemporaneo “Be Encouraged”. Ora 56, Jonathan Butler è tornato a Bacharach al punto di partenza con la musica di Close To You.
1. Do You Know the Way to San Jose2. I’ll Never Fall in Love3. This Guy’s In Love4. Alfie5. Say a Little Prayer6. Walk on By7. (They Long to Be) Close to You8. The Look of Love9. Cape Town10. What the World Needs Now Is Love11. A House is Not a Home