ESPRESSO 443
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ESPRESSO 443 è il nuovo lavoro discografico del compositore Enrico Blatti. Compositore di formazione classica, ma dotato un patrimonio di esperienze che travalica i confini dei generi musicali tradizionalmente intesi. Espresso 443 è un CD che contiene brani essenzialmente scritti, concepiti però in modo che l’apporto creativo degli interpreti dia un contributo determinante all’esito finale del lavoro. La struttura stessa delle composizioni prevede, infatti, costantemente momenti aperti all’improvvisazione. I temi manifestano caratteri tipicamente di origine popolare e sono, quasi tutti, di immediata di fruizione. L’elaborazione degli stessi è molto curata, articolata e lascia trasparire il grande bagaglio tecnico-compositivo di Enrico Blatti. L’orchestrazione sapiente rende originale e divertente l’accostamento di strumenti così differenti: violino, arpa, clarinetto,sax, accordion etc. Ovviamente, la bravura dei solisti arricchisce e valorizza ulteriormente le composizioni. Gabriele Mirabassi e Pietro Tonolo dialogano, improvvisando, sempre a livelli altissimi. Pietrodarchi, Pellegrino, Trovano ,Luciani e Pompei, interpretano le pieghe e le sfumature della partitura sempre in modo sicuro ed originale. Sono queste le componenti che fanno di ESPRESSO 443 un lavoro dove musica scritta ed improvvisata si fondono in un tutt’uno senza soluzione di continuità, dove rigore e creatività si sposano in uno inusitato equilibrio.
La musica di Enrico Blatti è mobile. Muta d’accento, sempre. Ma non di pensiero. Quello mi appare coerente, lineare, saldo. e procede per tappe. come un vecchio e solido treno espresso. uno di quelli che arrivavano in orario – chissà… – e se la prendevano comoda, fermandosi in tutte le stazioni. durante il tragitto, però, senza telefonini che squillano e porte elettroniche che si aprono e chiudono in continuazione, ti lasciavano in santa pace ammirare il panorama, leggere un libro, intavolare una discussione con il tuo vicino di posto, rimanere da solo con i tuoi pensieri. La musica di Enrico Blatti è multanime. una brutta parola, sono d’accordo. Ma è chiara. Significa proprio quello che sembra. Significa che ah molte anime. sono molte le anime di chi ha curiosato qui e là in molti paesi e in molti generi, con l’attenta curiosità del viaggiatore che non è la frettolosa e preconfezionata ansia di vedere del turista intruppato. La musica di Enrico Blatti è un incontro. Vinicius de Moares, quel diavolo d’un poeta, diceva che la vita è l’arte dell’incontro. E nella vita, fatta di incontri, te en capitano, di incontri strani. Pensate che incontro di strumenti: un violino, una fisarmonica, un’arpa, un clarinetto, un contrabbasso, un vibrafono e in più le percussioni. Provateci voi a farli stare insieme così. La musica di Enrico Blatti è un viaggio. Sì, d’accordo, è una metafora vecchia come il mondo. Vecchia come Ulisse. Quella metafora che dice che il senso è cercarlo nel viaggio, il senso. Ma la musica di Enrico Blatti è viaggio anche in un altro senso. Nel senso che te en stai fermo ad ascoltarla e nel frattempo lei ti porta in un sacco di luoghi. e tu rimani sempre lì. Col corpo. Con le orecchie e con la testa invece hai già fatto un paio di volte il giro dell’Europa e del Mediterraneo.
Enrico Speranza
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