EXOTICA
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Il progetto “EXOTICA” vuole essere un sentito omaggio alla naturale attrazione tra jazz e le musiche di origini afro-cubane, e ai “signori” di tale fusione in tutte le sue forme: da quella orchestrale e primigenia di Dizzy Gillespie, a quella di cartapesta, hollywoodiana e “turistica” di Les Baxter, Martin Denny e Jack Costanzo, a quella più creativa e moderna di Ahmad Jamal. Ritmi suadenti ed eccitanti, evocazioni di luoghi inesplorati e pericolosi e forse, proprio per questo, attraenti…Giorgio Cuscito, pianista, sassofonista (anche con i Blue Willies), vibrafonista, arrangiatore e compositore è tra i massimi esponenti italiani del jazz mainstream e tradizionale. Ha al suo attivo una corposa discografia e ha scandito la sua carriera collaborando con artisti del calibro di Tony Scott, Tom Baker, Luigi Toth, Lino Patruno, Fabiano “Red” Pellini, Peanuts Hucko, Leonardo e Peppino Principe, Dick e Carol Sudhalter, Dan Barrett, Cynthia Sawyer, Oscar Klein, Sammy Rimington, Kenny Davern e tantissimi altri. Tecnicamente brillante e capace di suonare con grande verve e stile, ancora una volta Giorgio Cuscito ha dato prova di possedere una presenza ed un senso dell’esecuzione unici, dimostrando di saper giocare con una lievità di tocco e con una varietà ritmica straordinarie. Questa volta l’ispirazione viene da lontano, da un filone poco conosciuto, quello della musica “exotica”, un genere all’insegna dell’eclettismo e della contaminazione, il cui stile è basato sulle cadenze del jazz e sulle strutture di certe colonne sonore americane degli anni ‘50, sapientemente incarnato nei ritmi sudamericani o polinesiani. I musicisti che suonano in “Exotica” sono gli stessi con i quali Giorgio Cuscito si esibisce in quartetto dal vivo. Si tratta dello stesso Giorgio Cuscito al pianoforte, Guido Giacomini al contrabbasso, Alfredo “Alfa” Romeo alla batteria e Carlo Colombo alle percussioni. Nel disco sono presenti alcuni ospiti: Angelo Berardi al violino, fondamentale in “Quiet Village”, e Mieko Matsushita all’ukulele, dolcissima nell’introduzione di “Love Me Tender”.