GENERATIONS
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Steve Turre ha ricevuto il testimone del jazz all’inizio della sua carriera da alcuni dei più grandi maestri della musica: Art Blakey, Rahsaan Roland Kirk, Woody Shaw e Ray Charles, tra gli altri. Negli ultimi anni ha acceso la stessa fiamma in un gruppo più giovane di stelle nascenti. Nel suo nuovo album, “Generations”, Turre unisce le epoche, invitando leggende ancora vitali a unirsi a una band di talento di inizio ascesa per rendere omaggio agli anziani che hanno contribuito a plasmare il suo suono. “Generations” presenta musicisti tra cui il figlio del trombonista, il batterista Orion Turre, così come il trombettista Wallace Roney Jr., il cui defunto padre era un caro amico e collaboratore di Turre. Inoltre, la giovane band comprende il pianista Isaiah J. Thompson e il bassista Corcoran Holt. Nell’album, questo gruppo stellare è affiancato dal sassofonista James Carter, dai chitarristi Ed Cherry e Andy Bassford, dal tastierista Trevor Watkis, dai bassisti Buster Williams e Derrick Barnett, dai batteristi Lenny White e Karl Wright e dal percussionista Pedrito Martinez. “C’è un equilibrio tra la giovinezza e l’età”, dice Turre, “l’età porta saggezza e conoscenza, e la giovinezza porta entusiasmo ed energia. Suonare con ognuno di loro mi arricchisce in un modo diverso. Gli anziani mi introducono alla saggezza, ma i giovani la accendono. Tutto ciò è stimolante”. Quell’ispirazione porta i suoi frutti in una delle registrazioni più scintillanti ed eclettiche della leggendaria carriera di Turre. “Mi piace sempre suonare con musicisti che mi sfidano”, conclude Turre. “Di solito suonavo con persone più grandi di me. La mia sfida ora viene dall’energia giovanile dei musicisti più giovani. Il jazz non è morto”.
01. Planting the Ceed
02. Dinner with Duke
03. Blue Smoke
04. Smoke Gets in Your Eyes
05. Don D.
06. Pharoah’s Dance
07. Flower Power
08. Good People
09. Sweet Dreams
10. Resistance