GIOCHI D’ACQUA

Una collaborazione nata dalla stima reciproca, che ha portato Giovanna Famulari e Paolo Di Sabatino a realizzare questo album in duo. Le composizioni di Paolo, ispirate proprio dal suono di Giovanna, trovano la giusta sintesi tra classico e jazz. Le melodie e i contrappunti di violoncello – magistralmente interpretate dalla Famulari – si fondono perfettamente con gli spazi dedicati alle improvvisazioni di Paolo Di Sabatino, sempre misurate e mai decontestualizzate. Il risultato è sorprendente: l’ascoltatore si ritrova, all’ascolto dei 12 brani dell’album, immerso in mondi sonori differenti, perfettamente mescolati tra loro, con venature jazz e sudamericane che si accordano armoniosamente con le sonorità più squisitamente classiche. Un progetto unico nel suo genere, da assaporare in tutti i suoi chiaroscuri, per scoprire a ogni ascolto una nuova sfumatura. Il critico musicale Ernesto Assante riassume così il suo pensiero su questo progetto: “Ci sono artisti che vivono per la musica, altri che vivono con la musica. È il caso di Giovanna Famulari e Paolo Di Sabatino. “Giochi d’acqua” è un album che sfugge alle categorie strette dei generi, che mescola ricerca e godibilità, che riesce ad emozionare e sorprendere, passando da momenti di assoluta profondità alla leggerezza più volatile. L’album ha il pregio assoluto della libertà, non c’è altra regola che quella dell’arte a dirigere la rotta di Paolo Di Sabatino e Giovanna Famulari, che inanellano un brano dopo l’altro spaziando in un universo sonoro nel quale musica classica, jazz, pop, world, sono una cosa sola con le visioni, i sogni, le immagini che Paolo Di Sabatino ha composto e che con Giovanna Famulari hanno creato. E’ un bellissimo disco, che chiede agli ascoltatori una sola cosa, quella di essere davvero ‘ascoltatori’, di fermarsi ad ascoltare, di non lasciare che questa musica, questa bellezza, queste emozioni, diventino ‘secondarie’, sottofondo a qualche altra attività. O meglio: i brani di “Giochi d’acqua” possono anche essere meravigliosa “musique d’ameublement” nella visione che aveva Satie, perché calibrati perfettamente sul respiro della vita, che avviene senza che noi ce ne rendiamo conto, quindi fusi con la vita stessa. Ma hanno una rarissima qualità, quella di farci ‘vedere’ quello che i nostri occhi normalmente non vedono, quello che c’è dietro, dentro, oltre i “giochi d’acqua”, quello che c’è oltre un suono, una melodia. Ci fanno vedere quello che Giovanna Famulari e Paolo Di Sabatino conoscono meglio, ovvero quello che è nascosto nella musica.” –
Ernesto Assante