MAPPE PER L’EDEN
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Esistono gruppi e lavori particolarmente rappresentativi della generazione a cui fanno riferimento e che segnano il passo. E’ questo il caso di DINAMITRI OPEN COMBO che in una residenza organizzata da Pisa Jazz il 3 e 4 gennaio 2019 ha prodotto, a nostra opinione, una piccola perla che merita di essere conosciuta e condivisa con coloro che non hanno assistito alla sua genesi. Mappe per l’Eden è il risultato di una comunione di intenti, di una riflessione profonda sulla musica, sulle sue origini e sulle sue funzioni nella società, dedicato a tutti quelli che la casa se la portano nel cuore, ovunque vadano.
DINAMITRI OPEN COMBO (ensemble di 14 elementi) nasce dalla fusione della ricerca musicale che unisce due tra i gruppi più significativi della scena jazz italiana degli ultimi vent’anni: Dinamitri Jazz Folklore e Open Combo. Due formazioni dal percorso e dal suono ben definiti, composti da persone che si conoscono bene, cresciute insieme, che hanno condiviso molti concerti nelle più svariate combinazioni. C’è tanto in comune. Questa conoscenza, questa complicità, fa sì che la musica che ne scaturisce sia il risultato del pensiero maturo che proviene da una riflessione collettiva, da una condivisione di valori e da una comunione di intenti. Tutto è naturale e senza forzature. Certo ci sono soli e solisti ottimi, ma quello che rimane è il suono d’insieme. Una musica delicata che affonda le sue radici nelle musiche tradizionali, allo stesso tempo contemporanea e rivolta al futuro. Mappe per l’Eden ricostruisce e rielabora il percorso dell’evoluzione musicale dalle origini dell’uomo, svelando quel filo conduttore che collega musiche di popoli e di epoche apparentemente distanti tra loro. Traendo ispirazione dagli studi di Cavalli Sforza sulla deriva genetica e linguistica, applicati poi da Grauer (allievo di Alan Lomax) in ambito musicale, e ammirando quelle mappe genetiche, linguistiche e musicali che disegnano gli spostamenti delle popolazioni primitive svelando legami inaspettati tra culture e popoli agli antipodi del mondo, abbiamo ritenuta doverosa una riflessione sul mondo contemporaneo e su quanto le migrazioni di oggi possano essere riconsiderate alla luce del segno positivo dato da qualsiasi incontro e scambio di culture, senza mai dimenticare che l’umanità da sempre non può che vivere unita nel proprio viaggio cosmico su questo pianeta. Dal punto di vista musicale, ricerca quegli elementi comuni a molte, se non tutte, le musiche del mondo, usandoli come cellule da sviluppare con la sensibilità e la modernità del contemporaneo. Ne è scaturita una musica intensa ed empatica, rituale e catartica, dispensatrice di quella condivisone solidale che dovrebbe stare alla base di ogni società che voglia definirsi evoluta.
1. HONEYCOMB
2. UMANITA’
3. SLIDE ME ON THE MOON
4. EDEN WAS MY HOME
5. I’M A REFUGEE / HOPE