L”Aurora Consurgens è un trattato alchemico del XV secolo generalmente attribuito a Tommaso d”Aquino. Scritto come un commento sulla traduzione latina di al-Mā ”al-Waraqî wa”l-Ard an-Najmīya (L”acqua argentata e la Terra stellata) di Zadith (Ibn Umayl), alchimista del decimo secolo, questo trattato si sposa perfettamente con il risultato ottenuto dall’Ensemble Rosaces all’interno del loro primo disco. La loro idea di musica non potrebbe essere più lontana da una ricostruzione filologica; allo stesso tempo, potrebbe essere considerato anche vicino a un’originale idea antica di esecuzione improvvisativa. Difficili da definire univocamente, i Rosaces scelgono un approccio non convenzionale alla musica di Matteo da Perugia con una costante fusione alchemica di improvvisazioni estemporanee che costantemente “tropano” il testo originale. Un”idea così unica di performance non dovrebbe spaventare l”uso di una chitarra, uno strumento sicuramente non così antico come la musica eseguita, ma che in questo contesto “retro-avanguardistico” suona inimmaginabile bene.
1. Dame playsans
2. Era Venus
3. Dous amis
4. Dame d”humeur plaisante
5. Près du soloil
6. Ne me chaut
7. Merçé o morte
8. Gais et jolis
9. Già da rete d”amor
10. Venus