Indicato da Schumann come “Il Mozart del diciannovesimo secolo, il musicista più brillante…che guarda più chiaramente attraverso le contraddizioni del presente e che per la prima volta le riconcilia”, lo scopo principale dell’autore era quello di scrivere principalmente “due buoni trii”. I lavori che ne scaturirono furono due capolavori assoluti del repertorio cameristico romantico e vengono proposti in questo disco d’esordio dal Gustav Trio, formato da tre autentici fuoriclasse del loro strumento come Dario Destefano al violoncello, Francesco Comisso al violino e Olaf John Laneri al pianoforte. Anticipatori dei grandi lavori che di lì a qualche decennio sarebbero nati dalle penne di Schumann e Brahms, i due trii qui presentati costituiscono di fatto la base per la creazione di un repertorio che all’epoca era ancora monopolizzato da pochissimi autori, tra cui Beethoven e come spesso accade con Mendelssohn, il lavoro è andato ben al di la delle più modeste intenzioni, travalicando gli stessi confini storici.
Piano Trio No. 1 in D minor Op. 49
1. Molto allegro agitato
2. Andante con moto tranquillo
2. Scherzo: Leggiero e vivace
4. Piano Trio No. 1 in D minor Op. 49, Finale: Allegro assai appassionato
Piano Trio No. 2 in C minor Op. 66
5. Allegro energico e fuoco
6. Andante espressivo
7. Scherzo: Molto allegro quasi presto
8. Allegro appassionato
