MONDENKIND
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Michael Wollny ha realizzato più di una dozzina di album come leader durante i suoi 15 anni di carriera, ma questo segna li suo primo album per pianoforte solo. La sua innata curiosità, il desiderio di interagire con altri musicisti, la tentazione di scoprire musica nuova e originale, avevano sempre preso il sopravvento finora. Ad inizio 2020 Wollny ha deciso che era giunto il momento di approfondire il bagaglio di musica, storie, pensieri, stati d’animo, immagini e incontri che ha accumulato nel corso degli anni. Questo desiderio di introspezione ha coinciso con la quarantena che ha interessato gran parte del mondo. Un momento in cui il tempo si è come sospeso, quando il flusso normale e costante di stimoli è stato interrotto e molti hanno avuto l’occasione di guardarsi dentro come mai prima. «La situazione era surreale – ricorda Wollny – Ho passato due giorni nella grande sala del Teldex Studio di Berlino. Era la prima volta da molto tempo che ero solo in uno studio. Per strada ero solo in un macchina, viaggiando attraverso la città deserta, e la sera tornavo a piedi nel mio hotel vuoto. Non solo non c’erano altri ospiti, ma nemmeno il personale dell’hotel. Ero assolutamente solo con me stesso, con la ma musica e miei pensieri. è andato ben oltre il concetto originale dell’album. Essere solo mi ha fatto pensare ai “solisti” in diversi contesti e così che mi è venuta in mente la storia dell’astronauta Michael Collins. Ha orbitato intorno alla luna da solo durante la Missione Apollo 11 e ha perso ogni contatto con la Terra più e più volte». 46 minuti e 38 secondi: ecco quanto tempo è durato il blackout di Collins nello spazio per ciascuna delle sue orbite. Ed è esattamente la durata dell’album di Michael Wollny “Mondenkind”. Circa la metà dei brani del disco sono scritti da Wollny. Il resto è di musicisti che hanno un significato speciale per il pianista: la cantante Tori Amos, la band di Toronto Timber Timbre, i compositori Alban Berg e Rudolf Hindemith (fratello minore del più famoso compositore Paul) e il pop di Sufjan Stevens, Bryce Dessner e Nico Muhly. Wollny è riuscito a creare un mondo musicale molto individuale, un dialogo veramente personale con questi elementi estremamente contraddittori. È un mondo che catturerà e incanterà qualsiasi ascoltatore dal momento in cui si immergerà in esso.
1. Lunar Landscape2. Father Lucifer3. Things Behind Walls4. Sonatine (Nr. 7, 2. Satz)5. Velvet Gloves & Spit6. Tale7. Mondenkind8. Enter Three Witches9. Nun schließe mir die Augen beide10. The Rain Never Stops on Venus11. Un animal imagine par melies12. Cyrano13. Sagée14. Spacecake15. Mercury