Tre autori, Tedeschi, Galeotti, Mortari, per tre stili musicali completamente diversi: in comune il suono dell’arpa e la riscoperta del suo repertorio italiano, in gran parte ancora sconosciuto o quasi. La storia dell’arpa a pedali in Italia pare sia iniziata con Leonardo Primavera (1740-1802), un oscuro personaggio citato per la prima volta da Blanda Bagatti nel suo Arpa e arpisti (Piacenza, 1932) e successivamente da Rosario Profeta (Storia e letteratura degli strumenti musicali, Firenze, 1942), come solista ed insegnante. Fra i suoi allievi vi furono quasi sicuramente Giuseppe Andreoli (1757-1830) e Curzio Marcucci (1775-1842). Andreoli fu anche contrabbassista e docente di contrabbasso al Conservatorio di Milano, nonché copista del Teatro alla Scala; la sua attività di arpista pare fosse marginale, anche se talvolta suonò con l’orchestra della Scala sotto la direzione di Alessandro Rolla. Marcucci, già violinista, cembalista e organista, decise di dedicarsi esclusivamente all’arpa dopo l’incontro con il Visconte Marie-Martin Marcel de Marin (1769-ca. 1849), il più grande arpista francese in epoca classica, all’epoca solamente quattordicenne e al suo secondo viaggio in Italia. Marcucci divenne in seguito docente di arpa al Conservatorio di Firenze, ove formò una intera generazione di arpisti, fra i quali alcuni dei maestri più importanti del panorama europeo, come il figlio Ferdinando (1800-1871), Filippo Scotti (1790-1868) e Angelo Bovio (1824-1909). Ferdinando Marcucci, internazionalmente riconosciuto come uno dei più grandi arpisti della sua epoca, arpista dell’orchestra del Teatro Italiano di Parigi, amico e protetto di Rossini, nel 1835 subentrò al padre come insegnante di arpa al Conservatorio di Firenze. Filippo Scotti fu invece il fondatore della grande scuola arpistica napoletana, dalla quale uscì una generazione di musicisti che si sparse dall’America del Sud alla Russia, portando ovunque la grande cantabilità e il gusto musicale italiano.
Luigi Maurizio Tedeschi (1867-1944)
Etude-Impromptu op. 37
Suite op. 34
Cesare Galeotti (1872-1929)
Fantaisie op. 138
Legende op. 139
Scherzo-Caprice op. 159
Virgilio Mortari (1902-1993)
3 Studi Galanti:
Sonatina prodigio