Quali strade ha preso la composizione di musica sacra all’inizio di questo millennio? Qual è il suo rapporto con la liturgia? Quali prospettive l’attendono? Nell’occasione del centenario della nascita di Domenico Bartolucci (1917-2013) storico direttore del coro della Cappella Sistina e compositore prolifico, si è svolto a Roma dal 1 al 3 settembre 2017 il II Convegno Nazionale Compositori di Musica Sacra, promosso dall’Associazione Italiana Santa Cecilia. La Santa Messa conclusiva che si è celebrata nella Basilica di San Pietro (Cappella del Coro) è stata l’occasione per costatare in che modo i compositori di oggi si cimentano con i testi sacri, proseguendo idealmente su quei sentieri che sin dai primi secoli dell’era cristiana dalla sede papale si irradiano nel tempo ai confini del mondo. Al contrario di quanto avviene attualmente in una larga e diffusa pratica, i testi musicati in questa celebrazione non sono giustapposti al rito ma scaturiscono da questo ed il lessico usato dai compositori – seppur con differenze tra un autore e l’altro – intende esprimere il senso profondo della celebrazione senza disorientare chi vi assiste, né traumatizzarlo con linguaggi d’avanguardia che spostano l’attenzione su questioni estranee alla preghiera liturgica.
1. Magnificat IV toni a 5v
2. Confitemini Domino
3. Ritus initiales
4. Kyrie eleison
5. Gloria in excelsis Deo
6. Collecta
7. Psalmus responsorius
8. Alleluia – Evangelium
9. Credo I
10. Se voi avete fame
11. Super oblata et Præfatio
12. Sanctus & Benedictus
13. Prex eucharistica
14. Doxologia – Amen
15. Ritus communionis
16. Agnus Dei I & II
17. Ave verum
18. Post communionem
19. Ritus conclusionis
20. Sub tuum præsidium [Gregoriano]
21. Toccata (Sinfonia n. 5)