PASCOUCHE
€14,92
In stock
“PASCOUCHE” è il titolo del primo disco da solista di Antonio pascuzzo, dopo le precedenti produzioni di Rossoantico (finalista Tenco 2011) e le altre numerosissime collaborazioni. Il titolo scaturisce ovviamente, della presenza di influenze “manouche” nell’arrangiamento di alcuni brani, dalla presenza tra gli ospiti dello straordinario chitarrista Angelo Debarre, (considerato l’erede di Django Reinhart), ma anche dalla sintesi dello spirito che attraversa il progetto: un viaggio a tappe alla ricerca di vecchi e nuovi compagni dai quali Pascuzzo riceve in dono i colori della musica: il fado, il calypso, la musica cubana, quella da camera, i suoni balcanici, lo swing, il blues, il rock, il manouche appunto. Tanti straordinari ospiti, che non hanno semplicemente prestato una traccia alla canzone, ma ne hanno offerto una lettura, hanno dato una mano e le loro mani, per la realizzazione del progetto, e in qualche caso ne hanno concepito l’arrangiamento: non solo Angelo Debarre, ma i Solis String Quartet, Francesco Forni e Ilaria Graziano, i Sinfonico Honolulu, i Rossoantico, Pericle Odierna, Giorgio Secco e Adriana Ester Gallo, Marco Rinalduzzi e tanti musicisti e amici che hanno condiviso una parte del percorso che ha portato all’album. Questo album è frutto dei viaggi non solo virtuali, degli straordinari incontri e collaborazioni che Pascuzzo ha compiuto in questi anni. Pascouche è un disco che usa le inflessioni dei suoni del mondo per raccontare l’italia. Come un nomade Pascuzzo, colora le storie di accenti attraverso un viaggio non solo virtuale, tra le musiche del mondo. Il forsennato incalzare del Manouche in “Alta felicità” per domandarsi….”a cosa serve un treno supersonico”, la malinconia del fado per le sorti della carta costituzionale, le atmosfere western contro il machismo maschilista calabrese che tocca l’abisso nell’efferato omicidio di Fabiana Luzzi, la leggerezza armoniosa del calypso in “Un bacio” per bollare le leggi omofobe di Putin, le sonorità cubane per descrivere i viaggi della disperazione degli schiavi dei giorni nostri, le fanfare balcaniche di “Rivoluzione” che scoprono i nervi scoperti di un popolo sedato che sceglie di fare le barricate con i mobili degli altri. Pascouche è uno “spazio” di incontro di linguaggi musicali e non solo; un lavoro su cui convergono altre espressioni creative, non solo musicali; c’è anche una storia animata in 3 puntate che racconta attraverso 3 brani dell’album (Alta felicità – un bacio – Lulù) un intreccio di amore, politica e vita quotidiana, grazie alla collaborazione con lo sceneggiatore Federico Favot e Susanna Franchetti che ha dato vita a personaggi di pongo e cartapesta, per generare delle 3 canzoni una storia frutto delle 3 ed indipendente da esse. Pascouche è anche un cartone animato (di Andrea Grosso Ciponte e Paola Morpheus) che racconta a matita “L’età dell’innocenza” il brano che mette a confronto due generazione quella dei figli che pagano le colpe di padri sempre innocenti.