RIDE ME BACK HOME
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Legacy Recordings annuncia la pubblicazione di Ride Me Back Home, nuovo album di Willie Nelson (e 13° lavoro per questa etichetta).”Con Ride Me Back Home l’artista porta a compimento una trilogia sulla mortalità iniziata nel 2017 con God’s Problem Child e seguita nel 2018 da Last Man Standing” dice il giornalista americano Mikal Gilmore; “Ride Me Back Home mette in luce una componente diversa della mortalità: l’empatia”.Un viaggio riflessivo e ottimista attraverso la vita, l’amore ed i ritmi ineluttabili del tempo, il tutto filtrato dall’anima di Willie: lui sembra apprezzarne ogni momento, e condivide con noi la sua esperienza attraverso le canzoni che ha scritto e che ama cantare. La title track ‘Ride Me Back Home’ introduce questo album e rappresenta la sublimazione di una canzone scritta da un cantautore già parte della Hall of Fame di Nashville, Sonny Throckmorton: narra l’amore per i cavalli e per la loro spiritualità. “Sonny vive proprio accanto allo studio ‘Luck’ di Willie” ha sottolineato l’amico di lunga data e attuale produttore Buddy Cannon. “Ha scritto quella canzone perché era lì ed è entrato in contatto con i suoi cavalli, non so nemmeno se Willie ne sia a conoscenza”. I cavalli a cui fa riferimento Cannon sono un gruppo di oltre 60 esemplari adottati nel corso degli anni, salvati dal macello, ed ospitati stabilmente nel ranch “Luck”.Questo è il tredicesimo album che Cannon ha prodotto per Willie in poco più di un decennio ed è anche il suo debutto come autore con tre nuove canzoni scritte a quattro mani: ‘Come On Time’, ‘Seven Year Itch’ e ‘One More Song to Write’. Oltre alle nuove canzoni dell’album e alla title track, Willie rende omaggio ‘musicale’ a una varietà di compositori e artisti sia pop che country: da Billy Joel (‘Just The Way You Are’) a Mac Davis (‘It’s Hard to Be Humble’ con Lukas Nelson e Micah Nelson), insieme ad un paio di brani del compianto artista folk americano Guy Clark (‘Immigrant Eyes’ e ‘My Favorite Picture of you’ tratti dall’omonimo album di Clark vincitore del premio Best Folk Album ai Grammy). Ride Me Back Home è principalmente una sentita reinterpretazione dei classici del country, da ‘Maybe I Should Have Been Listening’ di Buzz Rabin a ‘Nobody’s Listening’ di Skip Denenberg & Dan “Bee” Spears (prima della sua morte, nel 2011, il bassista Spears aveva suonato con Willie per più di quarant’anni) ed al rifacimento moderno di ‘Stay Away From Lonely Places’, un pezzo che Willie scrisse e registrò nel 1972 per l’album The Words Don’t Fit The Picture. “Sono il più grande fan di Willie Nelson e pensavo di conoscere ogni sua canzone, ma non avevo mai sentito quel brano, mi era sembrato totalmente nuovo” ha detto Buddy Cannon, che ha insistito per farlo ricantare; “Willie è un compositore (‘trobadour’) d’altri tempi, ed è questa la sua grandezza: la genialità che lo ha accompagnato sin dagli esordi è ancora e sempre viva”. All’inizio di quest’anno, My Way di Willie Nelson, omaggio musicale a Frank Sinatra, ha portato a casa il Grammy Award nella categoria ‘Best Traditional Pop Vocal Album’ ed è stato anche il 13° riconoscimento ricevuto da Willie in tutta la sua carriera.
1. Ride Me Back Home2. Come On Time3. My Favorite Picture of You4. Seven Year Itch5. Immigrant Eyes6. Stay Away From Lonely Places7. Just the Way You Are8. One More Song to Write9. Nobody’s Listening10. It’s Hard to Be Humble11. Maybe I Should’ve Been Listening
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