Celebrando il suo cinquantesimo anniversario quest’anno, il Quartetto Brodsky ha eseguito più di 3000 concerti sui principali palcoscenici del mondo e ha pubblicato più di settanta registrazioni. Una naturale curiosità e un’insaziabile voglia di esplorare hanno spinto il gruppo in molteplici direzioni artistiche e continuano a garantirgli non solo un posto all’avanguardia nel panorama cameristico internazionale, ma anche un’esistenza musicale ricca e variegata. Come commentano nella loro nota sull’opuscolo: “Sembra appropriato segnare una pietra miliare registrando questa epica e celebrata opera da camera, il Quintetto per archi in do maggiore di Schubert, un pezzo con cui abbiamo convissuto fin dall’infanzia e con cui abbiamo suonato una lunga serie di illustri violoncellisti. Una delle nostre prime esibizioni è avvenuta con Terence Weil, il nostro mentore al college, al suo concerto di pensionamento, proprio mentre stavamo iniziando il nostro viaggio professionale. Ora la meravigliosa giovane Laura van der Heijden, che arriva a questa registrazione con una maturità che smentisce i suoi anni, rappresenta rispetto a noi una simile differenza di età, dimostrando che l’età è insignificante dove c’è un incontro di menti musicali. Ora attendiamo con impazienza qualunque cosa il nostro sesto decennio potrebbe portare.”
Quintet, Op. post. 163, D 956
01. I. Allegro ma non troppo
02. II. Adagio
03. III. Scherzo
04. IV. Allegretto
05. Quartet, D 703 ‘Quartettsatz’