SOLO

In una delle sue performance soliste al Jazz In The Round’s Cockpit Theatre di Londra, il pianista e compositore Andrew McCormack ha commentato: ”Ho una buona reputazione per la collaborazione con altri artisti. Per suonare da solo ho dovuto imparare a collaborare con me stesso”. Da allora, il pianista si è espresso in una serie di esibizioni da solista, in particolare al Bimhuis di Amsterdam, rinomato a livello internazionale.
All’inizio del 2016, McCormack ha intrapreso un breve tour nel Regno Unito da solista, con un notevole successo di critica.
McCormack è un compositore e pianista all’apice della sua potenza creativa. Da quando è entrato in scena nel 2007 con il suo album di debutto, Telescope, McCormack è stato la forza trainante degli artisti jazz di primo piano Kyle Eastwood, Eric Alexander, Denys Baptiste e Jean Toussaint, oltre che di una serie di talenti locali, e si è esibito in tutto il mondo. Il suo ultimo album in trio, First Light, è stato scritto e registrato a Brooklyn, New York, e rappresenta il risultato finale di McCormack. La sua capacità compositiva ed esecutiva, sono state riconosciute dalla critica, dai musicisti e dal pubblico che lo hanno collocato con fiducia su un palcoscenico mondiale.
Sviluppando e perfezionando un approccio sapientemente originale alla scrittura e all’esecuzione della tradizione jazzistica, McCormack ha affascinato il pubblico con il suo stile emotivo ed espressivo – combinato con un’estetica struggente ed emotiva – che potrebbe essere meglio descritta come la quintessenza del British. Un soggiorno di tre anni a New York City ha aggiunto un senso di swing ancora maggiore, un’interazione dinamica di gruppo e un suono ipnotico dal vivo. Il risultato è un pianista di livello mondiale e un compositore formidabile, che si è probabilmente guadagnato un posto in cima alla lista dei talenti del jazz, in qualsiasi parte del mondo.